I dati in questioni arrivano direttamente dalla Conferenza del traffico e della circolazione dell’Aci in svolgimento a Riva del Garda (Trento). “Nella Bergamasca”, scrive il quotidiano bergamasco, “le auto sono 615.985, di queste 381.910 appartengono alle classi definite per gli aspetti inquinanti alla vecchia generazione. Suddivise nelle classi zero con 61.462 autoveicoli, per la classe Euro 1 a 30.039, per l’Euro 2 con 132.971 auto e per la classe Euro 3 con 157.269 autovetture”.
Un dato in linea rispetto alla media regionale lombarda, con il picco massimo di auto inquinanti a Sondrio (66.78 per cento) e il più basso a Milano (57,45 per cento).
Entrando nel dettaglio delle auto di ultima generazione (il 38 per cento dell’immatricolato), a Bergamo la parte del leone la fanno le Euro 4 (225.696 unità) mentre le Euro 5 sono solamente 8.381. Anche in questo caso la Bergamasca è in media rispetto al resto della Lombardia.
Interessanti anche i dati relativi alle cilindrate. Il 42 per cento dell’intero parco circolante (258.307 auto) è compreso tra i 1200 e i 1600 cc, seguite dal segmento compreso fra 1801 e 2000 cc, con 128.399 autovetture. “Complessivamente”, scrive L’Eco, “queste due fette di cilindrate con 386.706 unità rispetto al totale complessivo, rappresentano nella Bergamasca il 63 per cento. Le mini auto, cioè con una cilindrata sino a 800 centimetri cubici (e quindi poco inquinanti), costituiscono solo il 2 per cento dei mezzi in circolazione, con 14752 unità. Di contro, le maxi cilindrate (oltre i 3000 cc), con 8.424 automezzi, al 1 gennaio sono solo il 2,3 per cento delle 615.985 del dato complessivo bergamasco. Dunque, la battuta d’arresto dell’innovazione delle autovettura è tutta una questione legata agli eco-incentivi? In risposta i dati relativi al 2009 con le campagne di incentivazione che hanno coinvolto la nostra Regione. Quasi l’88 per cento degli acquisti effettuati per nuove autovetture sono avvenuti contestualmente all’erogazione di incentivi, e solo il 22,50 per cento sono avvenuti senza usufruire dei contributi pubblici”.