Lo scenario non cambia: a oggi non c’è nessun cedimento nella protesta degli autotrasportatori greci. È infatti di queste ore la notizia del fallimento di un tentativo di mediazione messo in campo dalle associazioni dei commercianti, messi in ginocchio da 16 giorni consecutivi di blocco dei rifornimenti. Gli scaffali dei supermercati si stanno svuotando sempre più rapidamente. Anche le industrie stanno subendo il contraccolpo della sospensione delle forniture di materie prime e semilavorati. Una situazione veramente difficile, con più di diecimila container fermi al porto del Pireo e di Salonicco.
Sono invece più di mille i veicoli incolonnati tra la capitale Atene e la zona portuale. Si è registrato anche qualche scontro con le forze dell’ordine.
La base di partenza per una trattativa rimane quella della modifica della legge di liberalizzazione del settore approvata pochi giorni orsono, con la quale il governo ellenico ha cancellato il sistema delle licenze di esercizio esistente da decenni, annullando completamente il “valore” delle stesse, pagato per la loro acquisizione. Le richieste messe sul tavolo dai rappresentanti degli autotrasportatori hanno principalmente l’obiettivo di dilatare su un periodo più lungo il processo di transizione, introducendo alcuni ammortizzatori economici a compensazione del valore di fatto azzerato. Respinte le offerte alternative proposte dal ministro dei Trasporti Reppas di ulteriori sussidi e agevolazioni su fisco e pensioni. Si attendono, comunque, notizie e sviluppi da un’ulteriore riunione del Comitato di sciopero.