La riunione di giovedì mattina al Ministero è andata oltre il tentativo di ricomporre il contrasto che aveva fatto proclamare 48 ore di stop e portato ad affrontare questioni di merito. Il commissario straordinario di Tirrenia e amministratore unico della controllata siciliana Siremar, Giancarlo D’Andrea, che vi ha partecipato, ha fatto sapere di aver chiesto la proroga delle convenzioni tra Stato e gruppo di navigazione oltre la scadenza del 30 settembre (data indicata dall’Unione Europea per la privatizzazione del gruppo di navigazione). Proroga sollecitata anche dalla Fit Cisl mentre il Pd ha invitato il governo a trattare con Bruxelles per uno slittamento della privatizzazione, che riguarda anche le società Toremar (Toscana), Caremar (Campania) e Saremar (Sardegna) già cedute alle rispettive Regioni.
D’Andrea ha anche attivato l’utilizzo di risorse destinate a differenti finalità per far fronte alle esigenze di cassa, ridotta a 18mila euro agli inizi di agosto e ha chiesto di attivare le garanzie assunte dallo Stato per utilizzare nuovi finanziamenti esclusivamente per fronteggiare il momentaneo fabbisogno di liquidità derivante dalla gestione corrente e avviato la definizione del programma di cessione dei beni non necessari a Tirrenia per lo svolgimento dell’attività. Fra questi alcuni immobili e cinque navi veloci.
È stata l’assicurazione di Matteoli che non avrebbe emesso l’ordinanza di differimento dello sciopero a far fare marcia indietro alla Uiltrasporti. Il segretario generale Giuseppe Caronia, che aveva dichiarato lo sciopero e promesso che avrebbe infranto anche un’eventuale precettazione se non ci fosse stato un incontro con il governo prima di fine mese, ha differito la protesta (la nuova data verrà decisa dopo il tavolo convocato per il 6 settembre) giudicando “un segnale di responsabilità e di rispetto” la rinuncia del ministro a “un atto coercitivo” nei confronti “della legittima e sacrosanta lotta dei lavoratori a difesa del loro posto di lavoro”.
Diversa la motivazione che ha portato Federmar Cisal e Orsa a sospendere lo sciopero: essere entrati nel merito e aver ricevuto assicurazioni, dal ministro per voce del capo di Gabinetto, sul mantenimento dell’unicità di Tirrenia e dei livelli occupazionale e contrattuale.