“Oltre ai problemi di abbandono e degrado in cui versa l’area dello scalo ferroviario, documentati da recenti inchieste de «L’Eco di Bergamo», Legambiente punta quindi l’indice sul tema del riequilibrio del trasporto delle merci, oggi a svantaggio del ferro per la gomma”, si legge sul quotidiano. “Secondo lo studio dell’associazione ambientalista”, prosegue L’Eco di Bergamo, lo scalo cittadino è passato da un traffico di 48 mila carri merci/anno di 20 anni fa a quasi 6 mila del 2009, «crollo provocato dalla decisione di limitare lo spazio operativo dello scalo per il movimento dei carri merci, presa ben prima dell’avvio dei lavori progettati da Comune e Provincia, dalla crisi tecnico-finanaziaria del gestore ferroviario Trenitalia cargo e dall’indeterminatezza della Regione nella scelta e realizzazione di un nuovo scalo intermodale nell’area bergamasca», sostiene Legambiente. Anche negli altri scali della provincia non va meglio, e così crescono traffico e smog”.