“E poi, di che bacillo parliamo?”, prosegue l’organizzazione sindacale. “Chi è il portatore di questo virus che rischia di diffondersi? È molto infettivo? Se sì perché non allargare da subito l’iniziativa anche alle altre linee? E i treni? Ma se un guanto è sufficiente sugli autobus, lo sarà anche negli ospedali? Servirà forse uno scafandro (che offrirebbe anche maggiori possibilità per le inserzioni pubblicitarie)?”
Il sospetto del segretario della Cgil Brescia, Damiano Galletti, e del collega sindacalista della Filt Cgil, Stefano Malorgio, è che l’operazione possa prendere anche una pericolosa deriva razzista. “La linea 3”, dicono, “è molto frequentata da cittadini stranieri, che questa è un’iniziativa unica in tutta Europa e che, insomma, non vorremmo che l’operazione “guanto da viaggio” fosse “male interpretata” e finisse annoverata tra le iniziative di intolleranza che ultimamente scaraventano la provincia di Brescia su tutte le prime pagine dei quotidiani nazionali. Conosciamo l’assessore Orto la sua attenzione ai temi del trasporto e la generale moderazione che lo ha differenziato da questa giunta. Proprio per questo chiediamo attenzione. Magari, invece che per i guanti da viaggio, il Comune potrebbe utilizzare quei soldi per il trasporto pubblico massacrato dall’ultima Finanziaria”.