“In un momento di crisi economica come questo”, ha sottolineato Cattaneo, “abbiamo messo sul tavolo uno sforzo significativo per risolvere un problema della riapertura di questo impianto, un mezzo importante sia come strumento di trasporto pubblico che per la sua valenza turistica. Ancora una volta Regione Lombardia
ha dimostrato di sapere fare fino in fondo la propria parte e sono certo che il territorio sarà pronto a fare altrettanto”. La chiusura sarebbe comunque stata inevitabile a causa dei lavori, la cui durata prevista è di cinque mesi e, come hanno convenuto tutti i partecipanti, il problema del reperimento dei fondi è stato sollevato e reso evidente troppo tardi per rendere coincidente la chiusura dell’impianto, avvenuta il 21 maggio scorso, con l’avvio dei lavori. Il termine dei 20 anni fissato dalla legge per la revisione generale dell’impianto era scaduto nel 2008 e la proroga di due anni era stata resa possibile grazie a uno stanziamento di 110mila euro da parte di Regione Lombardia al Comune di Pigra, proprietario dell’impianto, per lavori di ammodernamento nell’agosto del 2008. Un intervento economico che si è aggiunto a uno stanziamento di 50mila euro dal parte dell’assessorato regionale alle Opere pubbliche per redigere i progetti degli interventi necessari a superare la revisione generale e ottenere il nulla osta alla riapertura dell’impianto. Stanziamenti cui vanno sommati i 50mila euro annui che la Regione ha sempre versato per il funzionamento della funivia in quanto mezzo di trasporto pubblico.
Quello di Pigra non è un caso isolato: altri tre impianti in Lombardia si trovano nella medesima situazione e quindi quella individuata sarà una soluzione di riferimento per il futuro. Al termine dell’incontro gli enti locali si sono riservati di fissare un ulteriore incontro per un approfondimento e per definire le quote di compartecipazione di ciascuno per coprire la quota totale. La Regione ha inoltre distribuito una bozza di accordo in cui dovranno essere fissati i tempi del bando di gara, di avvio e chiusura dei lavori, la cui durata complessiva è prevista in otto mesi: tre per la fase di progettazione e cinque per la fase esecutiva. La probabile riapertura è prevista entro la primavera prossima.