Strada Facendo

Infrastrutture: dal Sud al Mar Nero,
l’Italia crede nel Corridoio VIII

L’Italia crede nel Corridoio VIII, l’asse multimodale di trasporto che dovrebbe collegare il Mare Adriatico con il Mar Nero. Ci crede l’Italia, così come ci credono Albania, Macedonia e Bulgaria, i Paesi interessati dal progetto. Lo hanno ribadito i ministri dei Trasporti delle quattro nazioni, dopo una riunione svoltasi giovedì a Tirana che ha portato alla firma di una dichiarazione congiunta per inserire il Corridoio VIII tra i progetti prioritari delle reti Ten-T transeuropee.
L’accordo per la realizzazione di questo corridoio risale al 1991 e, una volta terminato, si dovrebbe sviluppare su 1.300 chilometri di ferrovia e 960 chilometri di strada. Infrastrutture che collegheranno così i porti di Bari (nella foto) e Brindisi, in Puglia, con l’Albania, la Macedonia e la Bulgaria. Dal porto albanese di Durazzo, il progetto del corridoio prevede infatti i collegamenti per Tirana, Skopje e Sofia, fino ai porti di Burgas e Varna sul Mar Nero.
Inoltre, proprio nell’incontro di Tirana, i ministri dei quattro Paesi (l’italiano Altero Matteoli, l’albanese Sokol Olldashi, il macedone Mile Janakievski e il ministro bulgaro Aleksandara Tsvetkov) hanno convenuto di “estendere il Corridoio VIII sul lato ovest fino a Napoli, collegandolo quindi al Corridoio I della Ue (Berlino-Palermo) e alle Autostrade del mare”. I quattro Paesi attraversati dal Corridoio VIII hanno deciso, secondo quanto previsto dalla dichiarazione congiunta, di istituire un gruppo interministeriale tecnico-diplomatico di esperti di alto livello che “dovrà esaminare congiuntamente i Piani nazionali dei Trasporti e i progetti prioritari nazionali dei Paesi firmatari, al fine di individuare i progetti comuni transnazionali sul Corridoio VIII, le iniziative comuni e le risorse finanziarie per la loro attuazione in tempi brevi”.
I ministri dei Trasporti hanno concordato anche di definire le procedure per l’istituzione di una “Societa” del Corridoio e la nomina di un coordinatore mentre verrà valutata la possibilità di “costituire un fondo Rotativo che dovrà garantire il supporto economico aggiuntivo alle risorse dei singoli Stati”.
“A partire dalla dichiarazione”, ha detto Altero Matteoli, “è necessario d’ora in poi seguire un approccio pragmatico e fornire il massimo supporto tecnico e istituzionale alla serie di iniziative che dovranno essere prese nel breve e medio periodo”.
“L’incontro, oltre a confermare l’impegno dell’Italia che crede fortemente a questo progetto, servirà a dare uno slancio concreto per l’attuazione del Corridoio VIII”, ha affermato l’ambasciatore d’Italia Saba D’Elia.
A Tirana si sono incontrati anche il premier albanese, Sali Berisha, e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli: “L’Italia ha sempre fortemente sostenuto questo progetto e deve essere alla sua guida”, ha affermato Berisha. Nel corso tra Matteoli e Berisha si è parlato anche del rafforzamento della cooperazione nel settore dei trasporti, in particolare quelli marittimi ed aerei.

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