Strada Facendo

Milano, solo due Comuni su 134 aderiranno al blocco del traffico

Di fatto, il tanto sbandierato blocco del traffico del 28 febbraio non ci sarà. Altro che nord a piedi per dire stop allo smog. Il provvedimento chiesto e voluto da Sergio Chiamparino e Letizia Moratti, sindaci di Torino e Milano, sarà un vero e proprio flop. Dopo aver incassato il parere negativo dell’Aci, la domenica ecologica riceve un netto no anche dall’hinterland di Milano. Dei 134 Comuni della provincia solo due – Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo, guidati dal Centrosinistra – aderiranno al blocco. Un vero e proprio fallimento, soprattutto per il sindaco di Milano, promotore di un blocco che, a questo punto, coinvolgerà solamente la metropoli.
Tra l’altro, la Milano chiusa al traffico vedrà circolare migliaia di auto. Sono quelle degli operatori del mondo della moda impegnati nell’ambito delle sfilate della settimana del fashion femminile. Stilisti, modelle, fotografi che saranno dotati di un regolare permesso.
Il no al blocco da parte dell’hinterland milanese è arrivato al termine di un tavolo di coordinamento dedicato allo smog, tenuto dall’assessore provinciale Giovanni De Nicola, che non ha nascosto le sue perplessità: “Noi non siamo stati coinvolti in questa scelta”, ha detto De Nicola, “il blocco sicuramente non crea danni all’ambiente ma resta la mia totale perplessità sulla sua reale efficacia”.
Insomma, il provvedimento chiesto dalla Moratti non piace ai suoi colleghi sindaci. Come Adriano Alessandrini, del Pdl proprio come la Moratti, che ha detto al Corriere della Sera, “il blocco è inutile, ci sono tanti modi per educare i cittadini al rispetto dell’ambiente, piuttosto che fermare il traffico per poche ore”. Ancora più diretto il sindaco di Rho, Roberto Zucchetti, sempre del Pdl, che dalle colonne di Repubblica ha definito il blocco “un’idea stupida”.
Si circolerà regolarmente anche a Legnano. “Prendere decisioni emergenziali quando non c’è emergenza”, ha detto a Repubblica il sindaco del Pdl Lorenzo Vitali, “non risponde al buon senso. Meglio sarebbe stato coordinare per tempo interventi con i sindaci del territorio più che con i sindaci di altre regioni”.

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