L’accusa arriva direttamente da un’azienda che produce gli stessi Fap, la Dukic di Vicenza, che chiede pure di accertare “quali siano le ditte in possesso dell’omologazione ministeriale per montare sulle macchine i Fap. La richiesta – scrive ancora Repubblica – sembra dar voce al disagio di molte imprese che da tempo hanno chiesto al ministero dei Trasporti l’autorizzazione a produrre i filtri senza però che la loro pratica sia stata mai evasa. Finora solo la Pirelli e poche altre aziende sono riuscite a ottenerla. Su un’ipotesi di un’alterazione del regime di concorrenza e sulla reale efficacia dei filtri, inoltre, è aperto un contenzioso al Tar lombardo. Lo ha promosso, contro la Regione, la Fiap, la federazione degli autotrasporti professionali, rappresentata dall’avvocato Davide D’Ippolito”. “Gli autotrasporatori – si legge ancora su Repubblica, ma qui non è corretto generalizzare visto che soltanto la sigla Trasporto Unito ha sottoscritto il ricorso, osteggiato invece dalla Fai, per esempio, che come è noto rappresenta la maggioranza delle aziende strutturate di autotrasporto – appoggiati anche dal Codacons (mentre in sostegno della Regione si sono schierati la Cna e la Confartigianato), chiedevano che fossero sospesi i provvedimenti che impongono l’adozione dei Fap. Il 27 gennaio i giudici del tribunale amministrativo regionale hanno rigettato la richiesta di sospensiva ma hanno fissato subito, al 27 aprile, un’udienza per entrare nel merito: «la valutazione di complesse questioni», scrivono i giudici, rendono necessaria «la trattazione in sede di pubblica udienza»”.