Il mezzo elettrico costringerà gli automobilisti a cambiare completamente le proprie abitudini. È necessario per esempio ricaricarla con una certa frequenza, così come avviene con il telefono cellulare, ma con meno possibilità di trovare una “spina” libera in giro per l’Italia o per l’Europa. Il Comune di Milano per il prossimo anno inaugurerà ben 270 punti, in 50 diverse “stazioni” in cui sarà possibile ricaricare le auto elettriche.
“Anche il comune di Pisa”, scrive sempre Repubblica, “ha scommesso sulla mobilità elettrica e in partnership con Enel ha realizzato 100 punti di ricarica elettrica dislocati sul territorio comunale. Le nuove colonnine entreranno in funzione già dal settembre del prossimo anno e faranno di Pisa una città all’avanguardia, pronta a sperimentare quello che solo pochi anni fa sembrava impossibile. In tutto questo scenario Roma non poteva rimanere a guardare e a partire dal 2010, grazie al protocollo di intesa firmato tra Campidoglio ed Enel, avrà una rete di ricariche elettriche: 150 punti dislocati in tutta la città, soprattutto nodi di scambio e parcheggi. Va detto che già oggi a Roma ci sono 96 punti di ricarica gratuita per scooter e autovetture elettriche e che se con circa 10 euro di combustibile una macchina normale percorre 100 km, con la stessa cifra una macchina elettrica ne percorre 300. Non solo: in base alle stime di Enel, se almeno il 15% delle auto circolanti a Roma fosse elettrica, si risparmierebbero oltre 260mila tonnellate di Co2 all’anno”.
L’Italia rimane però tra i fanalini di coda in Europa in materia, in Francia esiste infatti un piano per produrre due milioni di vetture elettriche entro il 2020 in collaborazione con Renault e PSA Peugeot Citroen: per spingere all’acquisto di auto poco inquinanti, lo Stato ha confermato che il bonus di 5.000 euro per le auto che emettono meno di 60 gr di CO2 al km durerà fino al 2012. Non solo: il piano prevede che saranno creati in Francia un milione di punti di ricarica entro il 2015. Entro quella data il governo si attende anche che enti locali, poteri pubblici e grandi aziende assicurino 100mila ordini all’anno di auto verdi.