La previsione è emersa dopo un anno di studi, grazie a modelli più sofisticati di calcolo e monitoraggio effettuato dall’Agenzia regionale protezione ambientale del Friuli Venezia Giulia. Secondo l’Arpa, anche la riduzione delle polvere sottili sarà fortemente condizionata non solo dalle azioni locali e dalla viabilità ma anche dal sistema padano che lambisce tutto il territorio regionale eccetto l’area triestina e che in certe condizioni meteorologiche fa ristagnare gli inquinanti. In questo quadro, chiaro da un anno a questa parte, c’è certezza che anche le buone pratiche locali che potranno essere applicate avranno forti limitazioni di successo. A scongiurare l’aumento di inquinamento, e anche un’infrazione comunitaria nel 2015, gioverà avere e applicare un puntuale Piano regionale che consentirà di ottenere dall’Unione Europea le necessarie deroghe per risolvere una situazione che non dipende solo dal Friuli Venezia Giulia. ”Purtroppo gli inquinanti non hanno il passaporto e non si fermano ai confini delle regioni”, ha commentato Matassi annunciando tra l’altro l’imminente stipula di una convenzione con l’omologa struttura slovena, l’Arso, per scambiare e condividere data base e modelli di calcolo ambientale.