Tra Italia e Svizzera il traffico pesante è calato del 15 per cento
Alessandro Cicuta
La crisi dell’economia italiana ha coinvolto pesantemente anche il mondo dell’autotrasporto. Il passaggio dei mezzi pesanti dall’Italia alla Svizzera è infatti calato del 15 per cento nei primi sei mesi dell’anno rispetto al 2009. Una cartina tornasole efficace per l’intero settore, visto che dalla dogana di Brogeda Ponte Chiasso sull’Autolaghi transitano ogni anno circa un milione di Tir (900mila) sommando i mezzi in direzione Nord e Sud. Il passaggio dal Brennero per il Centro e Nord Europa garantisce infatti un risparmio di 300 chilometri rispetto al Monte Bianco. Una doccia gelata anche per l’economia comasca, come ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio di Como, Paolo De Santis. “Il nostro territorio”, ha detto, “esprime 1.200 imprese che gravitano sul mondo dell’autotrasporto, della logistica e della dogana per 5.700 addetti complessivi”. La crisi non viene supportata dallo sviluppo delle infrastrutture. Il parcheggio per mezzi pesanti, Lario Tir, 71mila metri quadrati iniziato a realizzare alla fine degli Anni 60 e capace oggi di ospitare 155 camion, attende ancora la bretellina di accesso diretto dall’autostrada, mentre quella di uscita risale a quindici anni fa. “Ogni anno la dogana di Ponte Chiasso incassa 600 milioni di euro di tasse per il passaggio dei mezzi pesanti”, ha sottolineato il vicepresidente del Comitato Centrale dell’Albo, Giorgio Colato, nel corso della presentazione del Corso di aggiornamento professionale in materia di controlli sull’autotrasporto (nella foto). “Perché il due o il tre per cento di queste entrate non vengono investite sul territorio che deve subire il passaggio di questi mezzi. Questo non è un pensiero federalista, bensì realista. Anche a livello locale il territorio deve essere in grado di farsi sentire per ottenere quanto gli spetta”. Il prefetto di Como, Sante Frantellizzi, ha infine invitato i politici locali a fare squadra per lo sviluppo dei progetti viabilistici indispensabili per il territorio.