La notizia è rimbalzata la scorsa settimana sulle agenzie di stampa ed è stata ripresa anche da autorevoli quotidiani. Dopo l’incidente al polso occorso a Papa Benedetto XVI durante la vacanza in Valle d’Aosta, la polizia stradale avrebbe fermato un’auto in autostrada, nei pressi di Quintetto in provincia di Torino. Il veicolo diretto verso Aosta viaggiava in autostrada a 180 all’ora. Con grande sorpresa gli agenti si sarebbero trovati di fronte a una religiosa dell’ordine dei salesiani in compagnia di altre suore. «Correvamo perché siamo preoccupate per lo stato di salute del Papa e volevamo manifestargli la nostra solidarietà», avrebbero detto le religiose. Avrebbero, perché la notizia è risultata assolutamente falsa, una bufala nel gergo giornalistico. Alla polizia stradale piemontese non risulta infatti nessuna contravvenzione o patente ritirata per eccesso di velocità a una suora. Come è forte il sospetto di falso secondo il quotidiano cattolico “Avvenire” di un’altra notizia che riguarda religiosi al volante rimbalzata sui media circa un mese fa. Un sacerdote 41enne nato a Bologna, M.C. le sue iniziali, fermato sull’autostrada Milano-Torino risultato positivo all’alcol-test. Il prete si sarebbe giustificato dicendo «Ho celebrato quattro messe in un giorno». Notizia quantomeno di difficile verifica, sia attraverso il controllo con le forze dell’ordine, sia per voce della diocesi di Milano, che tramite l’Ufficio comunicazioni sociali fa sapere che «non esiste alcun prete con quelle iniziali, nato a Bologna in quegli anni».
Rimane invece la leggenda che i religiosi al volante, soprattutto le suore, non siano proprio degli assi del volante. Anzi, vista la scarsa dimestichezza con le auto, sono più degli ostacoli da evitare accuratamente e da superare al più presto se non si vogliono passare chilometri e chilometri in coda su statali o provinciali.