«Il nostro Paese», ha affermato il presidente dell’Anas Pietro Ciucci, «troppe volte viene portato ad esempio negativo per l’incapacità di programmazione e per l’incapacità di portare a conclusione le opere iniziate: ebbene la Sicilia dimostra oggi che l’individuazione di interessi collettivi agevola la realizzazione di opere complesse come il completamento della Catania-Siracusa. L’Anas è stata lo strumento operativo di una concorde azione del Governo nazionale e della Regione Sicilia. I risultati sono eccellenti».
Le tempistiche per la realizzazione della Catania-Siracusa sono state perfettamente rispettate e l’apertura al traffico di questo tratto permette di alleggerire il traffico più intenso che caratterizza il periodo estivo. Inoltre, l’autostrada permette di avere a disposizione un percorso alternativo sul quale deviare il traffico della strada statale 114 Orientale Sicula e avviare immediatamente i lavori di demolizione e ricostruzione del ponte Primosole sul fiume Simeto, sul quale da fine giugno è stato istituito il senso unico di marcia.
Il completamento della Catania-Siracusa, nel suo complesso, comprende: 12 viadotti, per una lunghezza complessiva di 4.163 metri; cinque gallerie naturali, per una lunghezza complessiva di 5,8 chilometri (fra cui la galleria San Demetrio, che con i suoi circa tre chilometri è la più lunga galleria della Sicilia); quattro gallerie artificiali a doppia fornice, per una lunghezza complessiva di 2,7 chilometri; tre svincoli. Alla realizzazione dell’opera hanno lavorato mediamente 1.200 persone, tra operai e impiegati, con punte di 1.800. «In questo momento di festa», ha aggiunto Pietro Ciucci, «ritengo doveroso rivolgere un pensiero commosso per ricordare i due giovani operai che hanno perso la vita a causa di due diversi incidenti occorsi durante la realizzazione dei lavori, Antonio Veneziano e Gaspare Maganuco».
Nel suo complesso l’opera ha richiesto un investimento di 723 milioni di euro, di cui circa 300 milioni relativi agli 11 chilometri aperti ieri al traffico. L’infrastruttura è stata cofinanziata dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Pon Trasporti 2000-2006 – Misura I.2, con un importo di 339 milioni di euro (circa il 55 per cento del costo dell’intera opera al netto dell’Iva). Considerando che la nuova infrastruttura attraversa aree di particolare pregio ambientale sia per la presenza di ampi agrumeti sia di siti protetti, è stata prestata particolare attenzione all’impatto ambientale attraverso specifiche soluzioni progettuali: in particolare, un innovativo sistema con una rete di smaltimento delle acque della piattaforma e con il trattamento in ecofiltro in apposite vasche. Per la prima volta in una grande infrastruttura stradale gli impianti delle gallerie dell’autostrada saranno alimentati a regime da energia alternativa prodotta grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici sulle volte di copertura delle tre gallerie artificiali “Cozzo Battaglia”, “San Fratello” e “Campana”, con una potenza globale erogata pari a 13,2 megawatt. Un impianto di produzione di energia alternativa attualmente tra i più grandi in funzione in Italia. «La possibilità di rispettare il cronoprogramma», ha sottolineato Ciucci, «è stata anche frutto di una efficiente collaborazione tra Anas e Ministero dell’Ambiente, che ha consentito di trovare le soluzioni più adeguate per rispettare il territorio e di superare in tempi molto ristretti i problemi connessi al sito inquinato di Priolo. L’opera geograficamente si colloca come prosecuzione della Messina-Catania, costituendo una importante diramazione del corridoio 1 Berlino-Palermo che – con la realizzazione del Ponte sullo Stretto – collegherà in maniera stabile la Sicilia, proiettandola al centro dei traffici del Mediterraneo».