Nessuna turbativa si è determinata in concomitanza con i lavori del G8 come era stato paventato da parte del mondo del trasporto. A prevalere è stato il senso di responsabilità da parte della dirigenza del mondo delle principali associazioni del trasporto. La minaccia di manifestazioni “tir lumaca” sul raccordo di Roma, ipotizzata per venerdì 10, non ha avuto seguito anche perché l’effettuazione della stessa era subordinata alla mancata emanazione dei provvedimenti annunciati dal sottosegretario Giachino. Nessuno pensi a forme di pressione indebite. Le associazioni del trasporto avevano sottoscritto, nel mese di giugno dell’anno scorso, una intesa che prevedeva, oltre a interventi economici, anche dei provvedimenti di carattere normativo. Nel corso di numerosi, quanto inconcludenti incontri, era stato evidenziato il profondo disagio che cresceva tra gli operatori del settore, molto indispettiti da una gestione che rinviava da una riunione all’altra le soluzioni, anche le più semplici. Il culmine dell’insoddisfazione è esploso di fronte alle risposte fornite in Commissione trasporti con le quali si davano per definite questioni, come la riduzione della tassa di possesso, non ancora risolta oggi. Le richieste di iniziative da parte della categoria erano sempre più forti e le indebite pressioni messe in atto nei confronti di alcuni imprenditori dal dicastero dei Trasporti, tendenti a favorire l’insorgere di divisioni nella categoria, certo non hanno giovato. Dovrebbe essere noto a chi gestisce i rapporti sindacali che solo dirigenti irresponsabili, o prevenuti, possono pensare di inasprire una vertenza se vi sono delle soluzioni positive. Se l’ultimo incontro non fosse stato riconosciuto insoddisfacente da ben 11 associazioni su 13 nessuno avrebbe proclamato l’azione, poi rientrata, e i rapporti non sarebbero precipitati. È grazie all’intervento del ministro Matteoli, all’approvazione della Commissione trasporti della Camera di alcuni emendamenti per la sicurezza, all’approvazione di provvedimenti amministrativi a completamento di quanto convenuto nel giugno di un anno fa, se si è riusciti a sospendere le azioni programmate per ieri 10 giugno. I segnali concreti hanno consentito, dunque, al senso di responsabilità di prevalere e di proseguire il confronto. Altrettanto responsabilmente, nel rispetto dei ruoli, è però ora necessario porre fine ai tentativi di scavalcamento, ai continui annunci, e si lavori insieme per attuare quanto convenuto. Solo così si eviterà il rischio di incomprensioni e nuove tensioni.
Paolo Uggè