Fra una decina d’anni le motociclette saranno le nemiche numero uno dell’ambiente. È questo lo scenario che potrebbe diventare realtà nel 2020 quando le emissioni di idrocarburi da parte delle moto saranno maggiori di quelle di tutti gli altri veicoli che circolano in Europa. I dati sono emersi in seguito a uno studio commissionato dall’Unione Europea all’università di Tessalonica. La ricerca ha infatti evidenziato la probabile crescita di emissioni da parte delle due ruote, che fa da contraltare al calo di quelle delle auto. Il motivo è semplice: il mondo delle quattro ruote si deve adeguare alle norme Euro 5 e 6, mentre quello delle moto è fermo all’Euro 2 per i ciclomotori e all’Euro 3 per le motociclette di cilindrata superiore ai 50cc. Un ritardo di circa una dozzina d’anni, come “racconta” la ricerca dell’università di Tessalonica, dovuto probabilmente al poco traffico che produce. In realtà la situazione rischia di diventare preoccupante e la Commissione Europea se ne è accorta, tanto che sta lavorando per mettere a punto l’Euro 4 (entro il 2012) e soprattutto l’Euro 5 (entro il 2015) che permetterà di ridurre le emissioni inquinanti del 50 per cento rispetto all’Euro 3. Provvedimenti che saranno particolarmenti importanti nel contesto italiano. Il Belpaese, con i suoi 5 milioni e mezzo di motocicli, ha infatti il tasso di motorizzazione più alto d’Europa ed è secondo al mondo dietro di Stati Uniti.