Autotrasporto in fuga dall’Italia, il Gruppo Arcese pronto a licenziare 120 autisti

“In Italia non si può più lavorare, se non si trova una soluzione sono pronto a smantellare tutto quello che ho in Italia. Non sarà un processo veloce, ne tantomeno indolore, ma lo farò”. Così parlò Eleuterio Arcese, presidente di Anita, nel 2009. Ora quelle parole, che cinque anni fa erano suonate come un drammatico Sos lanciato al Governo italiano (ma anche ai sindacati) perché facessero qualcosa per fermare la fuga di imprese di autotrasporto all’estero, risuonano come una fosca previsione destinata ad avverarsi. L’ultima conferma arriva dalla decisione comunicata dall’azienda di chiudere i piazzali di Rivalta (in provincia di Torino), Corbetta (nel milanese, dove lavorano quasi tutti autisti trasferiti negli anni scorsi da Torino) e Rovereto (Trento) licenziando 120 dei 180 autisti. Un taglio che ha spinto i lavoratori a dichiarare lo sciopero. Continua a leggere

Le imprese fuggite all’estero tornano in Italia? Non facciamole fuggire di nuovo

Il potenziale della crescita italiana è pari a zero? A fare la funerea previsione è stato il professor Maurizio Ricci, rettore dell’università di Foggia, che in una sua recente analisi dell’economia italiana ha annunciato per il prossimo biennio una crescita massima dello 0,1 per cento. La conferma che una grande recessione, come quella vissuta fino a oggi, non si limita a lasciare profonde cicatrici, ma compromette il futuro. Il professore ha spiegato come, in  termini economici, la recessione non si limiti a ridurre il prodotto nazionale, ma comprima anche il prodotto potenziale, ovvero quello che ci sarebbe se non esistesse la recessione. Continua a leggere

“Cna spieghi agli associati perché spalancò le strade alla concorrenza sleale”

Sembrano destinate a dividersi sempre più le strade delle associazioni dell’autotrasporto, dove in un momento in cui servirebbe la massima unità e collaborazione, voglie di protagonismo sembrano invece prevalere.  “Voglia di protagonismo che sembrerebbe far perdere di vista la realtà dei fatti a Cinzia Franchini, presidente di Cna Fita, come sottolinea in un suo intervento Doriano Bendotti, esponente di Fai Conftrasporto, che invita la “collega” a non proseguire su una strada senza uscita. Ecco l’intervento inviato da Doriano Bendotti a Stradafacendo. “Da diversi anni in qualità di responsabile della Fai di Bergamo seguo i problemi del trasporto. Leggendo le affermazioni della signora Cinzia Franchini mi domando se veramente la presidente crede di tutelare schierando al fianco dell’autotrasporto una federazione come la Cna Fita che si è sempre contraddistinta per portare avanti battaglie a favore dell’autotrasporto. Non sempre siamo stati sulla stessa linea e talvolta abbiamo avuto anche posizioni contrastanti, ma le tesi sostenute dalla Fita avevano un fondamento. Oggi non mi pare. Continua a leggere

Il Governo fermi chi “aggira”
la crisi frenando sulla sicurezza

Conosciamo le difficoltà che l’insieme dell’imprenditoria nazionale vive, ma la contrazione nelle commesse negli ultimi tre mesi del 2009, con la riduzione delle merci da trasportare, sta avendo ricadute sulle imprese di trasporto in questi primi mesi del 2010 che una ancor troppo timida ripresa non riesce a compensare. Continua a leggere

Incentivi alle imprese che non
licenziano e non fuggono all’estero

Era necessario che si facesse un punto fermo sulla situazione del settore dell’autotrasporto e l’occasione l’ha fornita il Transpotec di Milano che vede in questi giorni esperti e rappresentanti di categoria confrontarsi sulle prospettive di un settore che sta vivendo la fase forse più acuta della crisi. Impegni assunti dal Governo non completamente risolti; deficit di liquidità determinati anche dai ritardi nel pagamento dei corrispettivi dovuti per i servizi prestati; concorrenza esasperata attuata da imprese estere provenienti da Paesi nei quali il costo del lavoro ha minore incidenza: questi i principali problemi sul tavolo. Continua a leggere