Anche la matematica boccia Conte: il lockdown non frena i contagi e accelera la povertà

A sta a B come C sta a D: le proporzioni matematiche imparate sui banchi di scuola possono rappresentare una strada utilissima per capire il “viaggio” compiuto dal Coronavirus nella sua campagna di contagio di mezzo mondo, ma anche la (presunta) validità delle chiusure a doppia mandata adottate da certi Paesi, primo fra tutti l’Italia, e non invece da altri, e per “pesare” il carico di danni economici causati dal lockdown, il confinamento a casa senza possibilità di far ripartire le imprese, di riaprire negozi, bar e parrucchieri. Aperture invece concesse da altri che ora si ritrovano ai blocchi della ripartenza con qualche chilometro di vantaggio sull’Italia. Un esempio lampante arriva dalla Svezia che ha affrontato l’’emergenza Covid-19 seguendo strade diversissime da quelle imboccate dal Governo italiano, contenendo i contagi ma anche, allo stesso tempo, la diffusione di una crisi economica gravissima dovuta alla chiusura di milioni di attività. Continua a leggere

Conftrasporto: “La prima manovra da fare contro il Coronavirus? Un commissario straordinario”

La prima manovra da fare per contrastare l’epidemia di Coronavirus? Nominare un commissario straordinario che gestisca il problema, che faccia chiarezza evitando una pericolosissima disinformazione, impedendo che ci siano esponenti del Governo e delle amministrazioni locali che fanno affermazioni in contraddizione tra di loro. Una persona che possa coordinare il tutto evitando che venga invece alimentato l’allarmismo che sta contagiando il Paese che che minaccia di avere conseguenze gravissime sull’economia del nostro Paese”. Ad affermarlo, ospite in studio della trasmissione Dentro i fatti su Tgcom24, è stato il vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio Paolo Uggé, che ha fornito anche un esempio della “portata” dei danni: “In Valle Seriana, in provincia di Bergamo, dove proprio l’imbocco della valle potrebbe diventare prestissimo  zona rossa, abbiamo aziende che rischiano di perdere 100mila euro al giorno, con dipendenti in cassa integrazione o licenziati”. Continua a leggere