Ilva, non sbagliamo due volte. Significherebbe “uccidere” due settori in un colpo solo

Nessuno intende certo avallare tentazioni localistiche o mettersi contro scelte che appartengono alla politica e alle scelte aziendali, ma il “caso Ilva” di Taranto, con le possibili conseguenze che gli interventi  portati avanti da amministratori locali possono produrre, non può non imporre delle riflessioni. A Taranto, a distanza di un paio d’anni, si sta ripetendo quanto già successo con Evergreen, compagnia che attraverso la società partecipata Tct, Taranto container terminal, aveva individuato proprio il porto pugliese come base logistica nella quale lavorare il numero maggiore di merci destinate ad approdare con il raddoppio del Canale di Suez. Continua a leggere

Artoni, ecco le filiali che la Fercam vuole acquisire. Cna-Fita: “L’indotto è in ginocchio”

“Le filiali Artoni che Fercam ha deciso di acquisire in base al patto sottoscritto dai due gruppi dovrebbero essere quelle di Brescia, Caorso, Cesena, Campogalliano, Como, Reggio Emilia, Montegranaro, Pontedera, Vercelli, Mantova, Dalmine, Alessandria, Terni, Palermo più un interesse su Maddaloni. Si tratta di un elenco informale e alcune di queste potrebbero essere in ballottaggio”. Lo ha dichiarato in una nota, nella quale si parla di “indotto in ginocchio”, la presidente nazionale di Cna-Fita Cinzia Franchini.  Continua a leggere

Trasportatori non pagati dall’Ilva: entro 15 giorni i crediti saranno deducibili?

Le aziende di autotrasporto che lavorano per l’Ilva e che da mesi non vengono pagate devono resistere ancora due settimane. Poi potranno contare su misure adottate dal Governo per aiutarle a resistere. È questo, in sintesi, il messaggio lanciato al mondo dell’autotrasporto, sempre più in ebollizione, da Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e segretario del Consiglio dei ministri, che rivolgendosi, tramite l’agenzia Ansa, al mondo dell’autotrasporto  e dell’indotto, Continua a leggere

Ilva, autotrasportatori allo stremo. Iniziata la terza settimana di protesta

Continua la protesta degli autotrasportatori dell’indotto Ilva, che presidiano con i propri Tir la portineria imprese dello stabilimento di Taranto per chiedere il pagamento degli arretrati. Oggi è iniziata la terza settimana di protesta e le imprese di autotrasporto sono ormai allo stremo. Intanto Anita, Fai Conftrasporto, Cna Fita, Fisi Confetra, Confartigianato Trasporti e Sna Casartigiani hanno scritto al premier Matteo Renzi e al ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi per chiedere misure concrete per l’autotrasporto. “Occorrono”, scrivono le associazioni, “certezze immediate in relazione ai crediti già maturati e liquidità per continuare a prestare i servizi di trasporto e salvaguardare l’attività produttiva dell’Ilva”. Continua a leggere

Ilva, l’autotrasporto chiede certezze: “Garantire immediatamente la liquidità”

“Le imprese hanno bisogno di certezze immediate per recuperare i crediti finora maturati e liquidità per poter continuare a prestare i servizi e salvaguardare l’attività produttiva dell’Ilva. Pertanto le associazioni degli autotrasportatori chiedono con forza che il Governo si faccia portatore delle legittime istanze della categoria con provvedimenti straordinari, anche di natura finanziaria e fiscale, per garantire l’immediata liquidità necessaria agli operatori per assicurare il funzionamento degli impianti”. Continua a leggere