Anit, il lavoro del traslocatore non può essere svolto da pericolosi operatori improvvisati

Far ottenere il riconoscimento della professionalità a un  settore che troppe volte è oggetto di concorrenza sleale da parte di operatori senza qualifiche e senza rispetto delle più elementari regole sulla sicurezza. E’ questo il primo obiettivo che si sono prefissati i fondatori dell’Anit, l’associazione nazionale italiana traslocatori da poco nata che ha organizzato la sua prima assemblea nazionale all’Hotel Diana di Roma. Un primo appuntamento voluto dalla  presidentessa Nicla Caradonna per illustrare ai rappresentanti di numerosi aziende specializzate del settore provenienti da tutta Italia i motivi che hanno spinto a costituire la nuova associazione, e  gli obiettivi ma an che per illustrare i servizi per gli associati. Un appuntamento al quale non hanno voluto mancare neppure i responsabili di  Federtraslochi, con il  presidente Giovanni Grillo e i due vice-presidenti Fortunato Valente e Claudio Fraconti che riconoscendo notevoli affinità negli scopi delle due associazioni hanno proposto un tavolo di lavoro comune per la definizione della figura del traslocatore e delle operazioni accessorie tipiche di questa professione, con l’intento di ottenere una significativa sezione all’interno del Contratto collettivo nazionale di lavoro di settore. E intanto un altro importante “tavolo di lavoro”, come annunciato da  Nicla Caradonna, è stato avviato con i rappresentanti di Federtrasporto, struttura di Confindustria, per valutare  una possibile adesione di Anit.