Inquinamento: gli allarmi suonano altissimi, i rimedi invece vengono “silenziati”?

In Italia (ma non solo) i proclami sono una cosa e le decisioni un’altra. Un insegnamento che il mondo della politica, senza distinzioni di colori e schieramenti, tramanda da sempre. E che puntualmente ha “fatto scuola” anche in materia di lotta all’inquinamento, con sirene d’allarme pronte a suonare altissime di fronte a un’aria sempre più avvelenata e a ghiacciai che scompaiono sciogliendosi e provvedimenti “silenziati” da correttivi alle grandi manovre in favore della sostenibilità previste. L’ultimo esempio ha per protagonista Roma e  i nuovi divieti per la nuova Ztl  verde di Roma. Nuove “chiusure” nelle zone a traffico limitato che avevano scatenato numerose proteste da parte del popolo degli automobilisti (con in prima fila i tassisti) e che ora sono state “ammorbidite”, prevedendo, per esempio,  la restrizione dell’area “limitata” e  lo slittamento per le   limitazioni : per le auto  diesel Euro 4  di un anno, al novembre del 2024, anziché al novembre del 2023, e per le  macchine a benzina Euro 3 l addirittura nel  2025. Una linea “meno dura” già anticipata  dal sindaco, Roberto Gualtieri, che potrebbe prevedere anche altre misure come un massimo di  60 accessi annuali alla Ztl verde  senza andare incontro a una multa o, ancora,  un dispositivo da installare in auto che consente di percorre da 600 a 4 mila chilometri dentro la  Ztl verde  in relazione alla  classe del veicolo e al carburante) che a breve potrebbe  essere ufficializzata.

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