I sette requisiti per essere un bravo autista? Per conoscerli basta “scaricare” un podcast

“Il primo ricordo che ho dell’azienda ha la voce del nonno, il suono delle storie che mi raccontava quando ero bambina, di quando mi spiegava che tutto quello che vedevo, i capannoni, l’officina, quei camion che mi sembravano grandissimi, era partito da lui, un ragazzo che aggiustava trattori”. Ha scelto queste parole capaci di far viaggiare a ritroso nel tempo Anna Mastrotto per presentare il suo primo Podcast, come “prefazione” alla “prima puntata” del suo nuovo “miniprogramma radiofonico” offerto a tutti coloro che lo vorranno ascoltare via computer, tablet o internet,  ideata a realizzata per raccontare  “storie” che contribuiscano a far viaggiare “la conoscenza di questa professione, la consapevolezza del ruolo che il mestiere di camionista ha”. Obiettivi che l’imprenditrice oggi al volante dell’azienda di famiglia,  la Trasporti e Servizi Mastrotto protagonista nel settore della logistica e dei trasporti dal lontanissimo 1947, ha definito “fondamentali per far comprendere all’opinione pubblica il ruolo del l’autotrasportatore nella società” anche in occasione della recente fiera LetExpo di Verona di cui è stata protagonista di uno degli incontri voluti da Alis e Veronafiere,.  Rivolgendo, dal divano del salottino dove è stata intervistata, l’invito a “tutti coloro che fanno comunicazione “a parlare del mondo dell’autotrasporto perché solo così sarà possibile riscostruire una categoria di professionisti del volante”. E dando lei per prima un esempio di quanto sia importante per la categoria “comunicare”: proprio attraverso i podcast messi in rete. Con il primo, introduttivo, che dopo aver spiegato le ragioni dell’iniziativa, e aver annunciato la volontà di “viaggiare” attraverso storie di vita dalla strada (che chiunque può segnalare alla “conduttrice”) e di “dialogare con tecnici ed esperti del settore interrogandosi, perché è tempo di ascoltare ed apprendere per migliorare e meglio operare in questo settore” ha “consegnato” i primi contenuti. Sotto forma, per l’esattezza, della presentazione di questa attività “che può sembrare un mestiere banale quasi semplice mentre non è assolutamente così visto che dietro l’apparente semplicità c’è un mestiere che richiede precisione e costanza, che prevede molte responsabilità considerate anche le dimensioni del mezzo”, e che spesso è svolto da una persone che “è un eroe innamorato della propria professione”. E sotto forma di un elenco: quello dei “ sette requisiti necessari per essere considerati bravi autisti”. Quali sono? A elencarli, con voce suadente che allo stesso tempo trasmette la passione per la propria attività , è la stessa imprenditrice: “Uno: flessibilità, l’essere elastici sia per gli orari sia per i cambiamenti di programma, con gli impegni che possono far rientrare a casa solo a tarda sera o non rientrare addirittura; due: l’amore e la conoscenza della geografia perché un buon autista deve avere una buona conoscenza della rete stradale e senso dell’orientamento; tre: autonomia e autocontrollo, e dunque la capacità di saper immediatamente reagire a un problema; quattro, la salute, frutto di una buona gestione del sonno, perché il corpo deve supportare la mente il cui ruolo è vitale nel traffico stradale piano di pericoli”. E, ancora, il “carico di requisiti”  necessario prevede al punto cinque “la capacità di relazione, perché se nel silenzio della cabina si può diventare taciturni, quando si scende occorre cambiare registro”; caratteristica seguita dalle ultime due: “la precisione e capacità di sintesi”, al punto sei, con “l’autista che deve scremare le informazioni per liberarsi di quelle superflue”, e infine al punto sette, “la capacità di gestione degli imprevisti, come un semplice acquazzone, la nebbia…”. Sette requisiti per svolgere al meglio “il mestiere dell’autista” come si intitola il primo episodio di questa nuova serie di “estratti di vita tratta da strada”. Un semplice podcast, della durata di una manciata di minuti,  che vuole rappresentare un contributo a far si che a svolgere questa professione  siano sempre più giovani, fermando l’emergenza autisti che rischia di rallentare o addirittura fermare la crescita dell’intero sistema Paese.

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