Italia, dimmi di quali trasporti hai bisogno e ti dirò quali infrastrutture dovrai avere

C’era una volta il ministero dei Trasporti, un dicastero autonomo chiamato a proporre, d’accordo con il ministero delle infrastrutture, un “disegno” generale dei trasporti e della logistica. Un ministero che, proprio grazie alla sua autonomia, aveva un ruolo centrale nella vita politica del Paese e, soprattutto, nelle scelte da adottare per il suo sviluppo. Ed è proprio sulla “centralità della politica dei trasporti nelle future scelte del nuovo Governo” che ha puntato l’attenzione il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggé, che, dal palco della Conferenza di sistema di Confcommercio che si è tenuto a Villasimius, ha lanciato un appello a “tornare al ministero dei Trasporti”, invitando la politica a cambiare strada rispetto al passato recente, “per fare dei trasporti l’elemento centrale, assieme alla logistica e alla mobilità sostenibile per poter attribuire la dovuta importanza al tema delle infrastrutture. Solo un teorico idealista può non considerare che prima bisogna stabilire quale sia la politica dei trasporti necessari per il Paese, e poi le infrastrutture indispensabili per realizzarla in un quadro di sostenibilità”, ha spiegato Paolo Uggé, che è tornato a parlare anche del Ponte sullo Stretto di Messina come opera indispensabile per il Paese. “Un disegno immaginato a livello comunitario già nel 1984, appoggiato negli anni Novanta dall’allora Commissario europeo Karel Van Miert, perseguito in seguito dalla Commissaria europea Loyola de Palacio e approvato dal governo Berlusconi” ha ricordato Paolo Ugg. “Occorre definirne l’utilità per la competitività dell’economia nazionale, quindi la realizzabilità, peraltro già accertata, poi si dia il via libera alla riassegnazione dell’appalto”.

3 risposte a “Italia, dimmi di quali trasporti hai bisogno e ti dirò quali infrastrutture dovrai avere

  1. Noi a farci il mazzo al volante nel traffico delle tangenziali, a respirare aria avvelenata, a prendere solo insulti dai clienti se arriviamo con 5 minuti di ritardo, a caricare e scaricare merci quando non dovremmo farlo ( ma per tenersi il posto di lavoro ormai si chiudono tutti e due gli occhi)….. e loro, a discutere, di promesse che ormai ci fanno da 40 anni, in riva al mare, a Villasimius, magari con aperitivo con crudità di mare e vermentino e cena a seguire…. Il problema è che noi con queste bollette fra pochissimo saremo andati a fondo e loro continueranno a galleggiare sulle acque dorate della Sardegna. Perché loro non li affonda nemmeno lo sciacquone della tazza…. capito il paragone?

  2. Guido, lo sciacquone rischia di travolgere tutti quelli che non si rendono conto che per poter migliorare occorre far comprendere come stanno veramente le cose. A Villasimius, perché penso ti riferissi all’iniziativa di Confcommercio, bagni, vermentino e aperitivi non erano in programma ma invece approfondimenti alla presenza di esperti. Te ne cito uno per la parte legata alle misure idonee a comprendere come certe scelte che sono in modo superficiale sostenute illudendo che saranno la soluzione per i cambiamenti climatici: la presenza del professor Tabarelli, presidente di Nomisma, è servita a far conoscere come certe filosofie vetero ambientaliste daranno come risultato la povertà se continuerà ad ignorare la neutralità tecnologica. come vedi se non si diffondono idee che inducano i decisori politici a pensare rischiamo solo di subirne i danni ma non daremo risposte a temi cosi tecnici ed impattanti, altro che bagni e vermentino. Ma è per gente che fa solo demagogia senza pensare, come fai tu, che queste evoluzioni che colpiranno tutti potranno andare avanti. Coraggio continua a tener chiusi gli occhi e a non aprire il cervello.

    • Ma il cervello bisogna anche collegarlo in maniera obiettiva alla lingua, specie quando hai gente che spinge per il ponte sullo Stretto, che ha fatto parte del partito che ha dato le concessioni autostradali con le conseguenze che sappiamo che ancora va avanti a convegni, tavoli e teorie come quella sul ponte dello Stretto. E giusto l’altro ieri e’ crollato l’ennesimo viadotto. Sintomo di una classe dirigente incapace, anacronistica e totalmente fuori dal mondo. Ugge’ si fa una settimana su un camion e poi parli.

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