L’autotrasporto ha un gigantesco carico di voti: a quali partiti e candidati li consegnerà?

Il mondo dell’autotrasporto italiano ha deciso di far partire le grandi manovre in vista del voto elettorale di fine settembre. E ha deciso di farlo percorrendo la strada dell’informazione ai propri associati spiegando cosa si impegnano a fare i diversi candidati dei vari schieramenti per la categoria. Una “manovra” targata Fai, Federazione autotrasportatori italiani, che ha visto i responsabili nazionali della federazione elaborare e consegnare “in tempo utile alle forze politiche un manifesto dell’autotrasporto”, come ha spiegato Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto, sul  sito della confederazione, annunciando che “prima della tornata elettorale verrà opportunamente data notizia delle risposte ricevute, in modo che gli associati possano avere elementi utili a orientare le proprie scelte”. E per far sì che “l’operazione informazione” in vista del voto possa riuscire nel migliore dei modi il presidente della Fai ha invitato tutti i responsabili delle sedi associative dislocate sull’intero territorio nazionale a contattare prontamente i candidati della propria circoscrizione, sottoponendo loro il documento predisposto dalla federazione. “Eventualmente”, aggiunge Paolo Uggé, “ integrato con aspetti e tematiche specifiche della zona, in modo da avere un ritorno chiaro. Perché questa iniziativa possa andare in porto, sensibilizzando gli attori della futura legislatura rispetto ai temi più rilevanti per il nostro mondo, contiamo su tutti i nostri collaboratori e sul loro attivismo”, è l’appello finale, accompagnato da quello a non disertare le urne “con ognuno che ovviamente sceglierà secondo le proprie convinzioni”, ma anche con “preferenze politiche che scaturiscano da valutazioni consapevoli e informate”.

14 risposte a “L’autotrasporto ha un gigantesco carico di voti: a quali partiti e candidati li consegnerà?

  1. Siamo una categoria che fra imprenditori e dipendenti, e soprattutto loro familiari, “vale” un paio di milioni di voti? Riusciremo a essere talmente svegli e uniti, una volta tanto, da leggere cosa ci dicono le nostre associazioni? Stando a contatto continuamente con chi fa politica sanno quali persone, quali schieramenti hanno fatto qualcosa, in tendono farlo, quali impegni prenderanno a questa tornata… Evitiamo di votare solo perché abbiamo ascoltato un tale in tv che diceva…..

  2. La destra ha firmato il secondo patto di Dublino, che obbliga lo Stato di approdo ad occuparsi dei migranti, e la sinistra lo ha confermato. La destra ha dato concessioni ad autostrade, e la sinistra lo ha confermato. Il movimento del cambiamento ha fallito su tutti i fronti. Poi se va male arriva il banchiere imposto salvatore, e in nome di una qualunque emergenza al via l’ennesima ammucchiata. Penso che purtroppo, ribadisco purtroppo, a questo giro vincera’ l’astensionismo. E perderemo tutti.

  3. L’iniziativa è lodevole e pone l’autotrasporto nel dibattito politico. Il settore merita molta più attenzione di quanto dimostrato in passato soprattutto per le scelte a cui sarà chiamato nei prossimi anni e l’augurio è che finalmente si possa avere una politica dei trasporti seria che tenga in considerazione gli operatori e li aiuti a compiere le scelte valide per i prossimi anni. Mi auguro si possa modificare anche l’approccio della UE sui temi dell’autotrasporto a maggior tutela delle imprese italiane. Valutiamo attentamente le risposte della politica ai quesiti della FAI e poi voteremo con maggior consapevolezza; non votare significa far vincere qualcun altro e soprattutto nega il diritto di lamentarsi poi di questo o di quel governo…

  4. “Evitiamo di votare solo perché abbiamo ascoltato un tale in tv che diceva….”, dice Vincenzo. Io dico evitiamo di votare e basta per far capire a Meloni, Salvini, Berlusconi, Letta, Renzi, Di Maio, Conte che possiamo fare a meno di loro. Magari con un bel Paese commissariato, guidato da “professionisti” che sanno guidare il privato e che quindi possano mettersi alla guida del Paese senza sprecare miliardi di euro come invece hanno fatto tutto coloro che si sono avvicendati al Governo negli ultimi decenni. Vogliamo capirla una volta per tutte che chi fa politica è mediamente un incapace e, in molti casi molto peggio? Non votiamo!!!!!!!

  5. Siamo stati talmente folli (per non dire altro….) da mandare a casa un signore che si chiama Mario Draghi ( e che stava svolgendo un lavoro i cui risultati sono adesso sotto gli occhi di tutti, con più occupazione, pil in crescita…..) e adesso cosa facciamo: ci rimettiamo a votare? Magari dei signori che sull’onda del pupulismo più becero hanno preso il 40 per cento dei voti e dopo anni in cui hanno dimostrato quanto sono incapaci stanno , fortunatamente, scomparendo dalla faccia della politica italiana? Andiamo a votare e votiamo schieramenti che possano avere una maggioranza importante per poter governare senza vivere quotidianamente sotto ricatto di esponenti che oggi valgono il 2 per cento del Paese…..

  6. Chi sceglie di non votare consente ad “altri” di decidere per Lui. Chi non si occupa di politica deve sapere che la politica senza e se e senza ma si occuperà di Lui. Rifugiarsi nell’assenteismo, oltre a non rendersi conto che un sistema democratico si regge proprio sulle libere espressioni di voto, è dunque una scelta, a mio avviso, come chi si muove ad occhi chiusi e poi si lamenta se prende delle testate. Certo che occorre andare al voto essendo informati. Ma soprattutto una categoria come la nostra come può consentire che si spendano 9 miliardi per chi non fa nulla? E che non si destinino invece magari per indurre i giovani ad approcciarsi alla nostra attività? Come si fa a votare chi ha bloccato, e continua a provarci, ad ostacolare le opere infrastrutturali (Tav, Brennero, Gronda di Genova, Ponte sullo Stretto, etc)? E, infine, come si può votare chi anzichè affrontare i problemi immediati della gente e delle imprese sostiene battaglie ideologiche che seppur legittime poco impattano con la necessità di emanare leggi che affrontino le emergenze di oggi? Droghe libere, adozioni per i gay, no al nucleare sicuro, ai termovalorizzatori e alle trivellazioni per il gas, etc sono temi che vanno affrontati anche perché esistono sensibilità e opinioni diverse che una democrazia deve dibattere, ma prima affrontiamo il tema della povertà seriamente, della salute, della sicurezza, della giustizia, poi anche del resto. Per questo ritengo sia più che necessario e interesse di tutti recarsi alle urne. Poi il lamentarsi non serve più. Gli altri avranno già deciso per noi.

  7. Se è vero che valiamo un “carico di voti” simile allora vuol dire che non siamo capaci di farli valere. Altrimenti non verremmo presi a calci nel fondoschiena continuamente (altro che eroi nell’era del Covid….)

  8. D’accordo con il signor Uggè su tutto tranne che sul ponte sullo Stretto: questo signore ha idea del quadro sismico di quella zona? Suppongo (mi sembra uomo di cultura) che sia a conoscenza del fatto che un secolo fa l’area compresa fra il sud della Calabria e la Sicilia, e in particolare Messina, sia stata teatro di un  terremoto considerato uno degli eventi sismici più catastrofici del 20° secolo, un sisma, di magnitudo 7,1 della scala Mercalli che causò uno spaventoso Tsunami (anche se all’epoca non si chiamava certo così….) che uccise metà della degli abitanti di Messina facendo una strage anche in Calabria. E su un’area ad altissimo rischio come quella ci vorrebbe fare un bel ponte? Il giorno che dovessimo avere un nuovo “Ponte Morandi” con le vittime moltiplicate per mille o per diecimila il signor Uggè cosa direbbe ai familiari?

    • Il Ponte sullo stretto ci e’ costato solo di studi quattrocento milioni di euro grazie al partito in cui lui ha militato. Sanno benissimo che e’ infattibile, ma serve per appalti e voti. Non te lo ammetteranno mai, anzi faranno gli offesi, ma a questo servono i progetti faraonici. Si poteva in vista dell’ampliamento dell’intermodale ampliare il corridoio uno, ma no dai costruiamo il sei. Risultato? Nulla di fatto. Si poteva trovare un sistema più economico del Mose, ma niente, spendiamo milioni al mese solo di manutenzione. Si dovrebbe finire la Asti Cuneo, la terza corsia sulla A21 e sulla A14…anni di chiacchiere e ora ci ritroviamo coi seimila cantieri aperti…e forse nella metà che lavorano…e forse la metà della metà che finiranno.

  9. Signor Uggè, certi mega cantieri piacciono tanto ai politici e ai loro “amici” per i quali queste opere sono mangiatoie zeppe di tangenti… Punto e a capo.

  10. D’accordo con il signor Uggè su tutto tranne che sul ponte sullo Stretto: questo signore ha idea del quadro sismico di quella zona? Suppongo (mi sembra uomo di cultura) che sia a conoscenza del fatto un secolo fa l’area compresa fra il sud della Calabria e la Sicilia, e in particolare Messina, sia stata teatro di un  terremoto considerato uno degli eventi sismici più catastrofici del 20° secolo, un sisma, di magnitudo 7,1 della scala Mercalli che causò uno spaventoso Tsunami (anche se all’epoca non si chiamava certo così….) che uccise metà della degli abitanti di Messina facendo una strage anche in Calabria. E su un’area ad altissimo rischio come quella ci vorrebbe fare un bel ponte? Il giorno che dovessimo avere un nuovo “Ponte Morandi” con le vittime moltiplicate per mille o per diecimila il signor Uggè cosa direbbe ai familiari?

  11. Signor Uggè, certi mega cantieri piacciono tanto ai politici e ai loro “amici” per ii quali queste opere sono mangiatoie zeppe di tangenti… Punto e a capo.

  12. Non solo non voglio aver più nulla da spartire con una massa di parassiti quali sono i politici, capaci solo di far campagna elettorale 366 giorni l’anno (e infatti ai seggi col cavolo che ci vado…), ma neppure con le associazioni di categoria i cui rappresentanti sempre più spesso somigliano come gocce d’acqua ai politici… Capaci di parlare, parlare, parlare…

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