Stop agli aiuti per l’autotrasporto. Unatras: “Ma le imprese continuano a subire effetti devastanti”

Gli aiuti concessi al mondo dell’autotrasporto per far fronte ai pesantissimi aumenti di carburanti e non solo sostenuti nel primo trimestre dell’anno sono ormai garantiti e in dirittura d’arrivo, ma per il secondo trimestre i “rubinetti” dello Stato rischiano di restare chiusi. Una prospettiva che ha spinto i responsabili di Unatras, il coordinamento delle federazioni dell’autotrasporto, a scendere nuovamente in campo con un comunicato stampa in cui si “ stigmatizza la decisione del Governo di non prevedere alcun altro aiuto al settore trasporto merci, le cui imprese continuano a subire gli effetti devastanti della guerra in Ucraina, in special modo l’aumento del prezzo dei carburanti e del metano. Sebbene i risultati dei precedenti accordi, con stanziamenti a copertura degli aumenti subiti nel primo trimestre, stiano venendo finalmente alla luce, sarebbe stato quantomeno opportuno prevedere ulteriori fondi, tenendo presente che anche per il secondo trimestre le imprese che hanno investito in veicoli più ecologici e sicuri non potranno recuperare le accise”, si legge nel documento dove si afferma che “da una prima lettura del decreto Aiuti bis, non si ravvisa alcuna specifica misura per il settore dell’autotrasporto, diversamente da quanto previsto per altri settori e da quanto annunciato da esponenti politici prima dell’attuale crisi di governo”, auspicando “un ravvedimento e l’inserimento di risorse aggiuntive per il settore dell’autotrasporto, da sempre vero motore dell’economia del Paese”.

Una risposta a “Stop agli aiuti per l’autotrasporto. Unatras: “Ma le imprese continuano a subire effetti devastanti”

  1. Leonardo si augura che “ finalmente si possa avere una politica dei trasporti seria che tenga in considerazione gli operatori e li aiuti a compiere le scelte valide per i prossimi anni”. Cìèp una riflessione che mi piacerebbe condividere con tutti i colleghi: se questo per decenni questo non è avvenuto sicuramente la colpa è della “politica” (che ha ampiamente dimostrato di non conoscere la materia e di fregarsene pure altamente di studiarla e impararla….) ma una parte di colpa non sarà da attribuire anche a chi (e ci metto tutte le associazioni di categoria nessuna esclusa….) non ha saputo fare adeguatamente da controparte e guidare gli “incompetenti della politica” sulla strada giusta? Altrimenti cosa ci sono stati a fare? Ps: dono 28 anni di “tessera” sto pensando seriamente a non rinnovarla…..

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