Aiuti ai trasportatori per attraversare lo Stretto: è la storia di un nuovo fallimento della politica?

La concessione di contributi a fondo perduto, per un totale di 10 milioni di euro, destinati ad aiutare le imprese di autotrasporto che hanno la propria sede in Sicilia a recuperare almeno una parte dei costi per l’attraversamento dello Stretto di Messina, notizia diffusa anche dal presidente della Regione Nello Musumeci e dall’assessore alle Infrastrutture e alla mobilità Marco Falcone, rischia di trasformarsi un un clamoroso fallimento? A denunciare il pericolo che possa realmente accadere e che la misura “ frutto della promessa fatta alle imprese di autotrasporto, nel contesto della mobilitazione della categoria, sfociata in blocchi, dei mesi scorsi, di aiutarle in un momento in cui erano soffocate dai rincari, attraverso un atto concreto di solidarietà della Regione verso la categoria che diventa adesso realtà”, come dichiarato proprio da Marco Falcone”, possa miseramente sgonfiarsi è il segretario di Fai (Federazione autotrasportatori italiani) della Sicilia Salvatore Bella che all’indomani della pubblicazione dell’avviso della concessione, postato sul sito della Regione siciliana – Assessorato infrastrutture e mobilità oltre che nella Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana, ha denunciato due “ostacoli”. Il primo: “la misura non prevede, come ormai tutte le misure messe in campo dalle pubbliche amministrazioni in materia di contributi e aiuti alle imprese, la possibilità di conferire procura a un altro soggetto”, afferma Salvatore Bella . “ E questo “vuoto” non è di poco conto se consideriamo che l’istanza potrà essere inoltrata solo tramite Spid dal legale rappresentante e che la quasi totalità dei padroncini e dei titolari di piccole e medie imprese guida il proprio camion. Su questo aspetto abbiamo avvisato l’assessorato che proprio i più piccoli saranno i più danneggiati, ma senza risultati”. Secondo problema: “i contributi sono concessi in “de minimis” seguendo così la strada più semplice per la Regione che non ha proceduto a notificare l’aiuto all’Unione europea: questo significa che le imprese che negli ultimi tre esercizi, compreso quello in corso, hanno ricevuto altri aiuti in “de minimis” per un importo totale pari a 100 mila euro non potranno presentare istanza alla Regione. Inutile dire che le grandi aziende sono tagliate fuori dalla misura, ma anche molte piccole e medie imprese hanno già raggiunto tale limite e anch’esse saranno escluse. Esprimere soddisfazione per questo avviso pubblico da parte del presidente della Regione e dell’assessore alle infrastrutture e mobilità”, conclude il segretario di Fai Sicilia, “ è quantomeno azzardato. Io sono convinto che quei soldi resteranno nelle casse della Regione. Spero ovviamente di sbagliarmi, ma temo non sarà così”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *