L’auto di Topolino che “andava ad aria” resta un sogno. Il camion a idrogeno invece è realtà

I lettori con i capelli grigi, o più probabilmente bianchi, forse ricorderanno un vecchio numero di “Topolino” in cui Archimede Pitagorico, il geniale inventore, si fermava in una stazione di servizio semplicemente per fare rifornimento d’acqua. E non  per rabboccare il radiatore  ma per se,  per bere, perché la sua vettura non aveva bisogno di nulla per funzionare. Perché praticamente “andava ad aria”. Impossibile pensare che un mezzo simile a quello disegnato in quel racconto a fumetti intitolato “The Old Timer” (nell’edizione italiana “Archimede Pitagorico e il progresso” titolo originale) e pubblicato nel 1961 possa davvero circolare, almeno nei prossimi decenni, ma di certo gli “eredi” di Archimede sono da anni al lavoro per trovare soluzioni alternative ai derivati dal petrolio. Per esempio nei laboratori di ricerca Volvo Trucks dove l’ultima  straordinaria “invenzione” è un camion che emette solo vapore acqueo e produce elettricità a bordo: un mezzo per il trasporto pesante (settore da sempre più “avanti” nella ricerca rispetto a quello dell’auto) munito di celle a combustibile alimentate a idrogeno che i tecnici Volvo Trucks hanno  iniziato a testare per avere le prime risposte, per capire i possibili traguardi raggiungibili percorrendo questa strada che in moltissimi indicano come “il traguardo finale”, l’unico in grado di dare una vera risposta alla domanda di sostenibilità dopo aver tentato di mettere qualche toppa con i motori elettrici. Un camion capace di un’autonomia fino a mille chilometri, alimentato con celle a combustibile fornite da Cellcentric, la joint venture nata tra il Gruppo Volvo e Daimler Truck, che nei piani del gruppo svedese all’avanguardia assoluta nella corsa alla sostenibilità, che dovrebbe veder partirei progetti pilota per i clienti  tra qualche anno e la commercializzazione è nell’ultima parte del decennio. “I camion elettrici a celle a combustibile avranno un tempo di rifornimento inferiore a 15 minuti e la capacità di generare 300 kW di elettricità a bordo”, si legge in una presentazione del progetto in cui si precisa anche che “Cellcentric costruirà uno degli impianti di produzione in serie più grandi d’Europa per celle a combustibile, sviluppato appositamente per i veicoli pesanti”. “Sviluppiamo questa tecnologia da alcuni anni ed è fantastico vedere i primi camion girare con successo sulla pista di prova. La combinazione di batteria elettrica e celle a combustibile consentirà ai nostri clienti di eliminare completamente le emissioni di CO2 dei loro camion, indipendentemente dagli incarichi di trasporto”, ha affermato entusiasta il presidente Roger Alm. L’ultimo particolare sottolineato nel comunicato stampa riguarda  il peso totale che “può essere di circa 65 tonnellate o anche superiore”. Un particolare solo apparentemente insignificante alla luce delle condizioni malandatissime di molti ponti e cavalcavia della rete stradale e autostradale italiana. A meno che, entro pochi anni, tutte le infrastrutture vengano adeguatamente rinforzate e messe in sicurezza. Cosa che, considerate le “prove”  di saper agire bene e in fretta dimostrate fin qui dalla classe politica appare decisamente improbabile. A meno che  al posto dei vari Enrico Giovannini, Paola De Micheli o Danilo Toninelli (solo per citare gli ultimi tre espopnenti del governo messi alla guida del ministero per le Infrastrutture) il presidente Mario Draghi o un altro eventuale presidenti del Consiglio trovi un sostituto all’altezza di Archimede Pitagorico…

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