Corsa al turismo, in testa ci sono le moto. Pronte a far vincere le località più piccole e in difficoltà

Ci sono eventi che si propongono di far conoscere una località turistica a nuovi potenziali visitatori, a nuovi clienti di alberghi e ristoranti, di negozi e di altre attività di quel territorio. E altri che i turisti in quelle mete li fanno arrivare davvero. E’ il caso della Valli Bergamasche Revival Internazionale 2022, gara internazionale che ha fatto riaccendere l’entusiasmo (mai sopito a dire la verità) di Bergamo per le due ruote. Parola di Lara Magoni, assessore al turismo della Regione Lombardia (oltre che imprenditrice nel settore alberghiero) che sabato 18 giugno, camminando per le strade della “sua Selvino” e, più tardi, spostandosi fra i tavoli dell’hotel ristorante di famiglia, Da Marcellino, si è ritrovata a notare, felicemente sorpresa, una “presenza straordinaria di turisti, con moltissimi che parlavano inglese, francese, tedesco. Altre lingue che, ultimamente, non si sentivano così tanto. Da principio sono rimasta stupita, poi mi si è accesa la lampadina: certo, mi sono detta, questo è il fine settimana in cui si corre la Valli Bergamasche Revival Internazionale. E questi sono piloti italiani e stranieri, iscritti, accompagnatori, tifosi….”. Una “testimonianza della capacità dell’evento sportivo di trainare il turismo” che Lara Magoni ha raccontato intervenendo al convegno ”In Moto per l’Ambiente” ospitato in Sant’Agostino alla vigilia della partenza della corsa e organizzato anche per accendere i riflettori proprio sul ruolo delle due ruote come “motore” per far ripartire il turismo, sostenendo in particolare l’economia di zone, come quelle delle montagne bergamasche, più in difficoltà e alla ricerca di nuove “strade” per rilanciarsi. Un ruolo di possibile “volano del turismo”, quello della moto, analizzato nei dettagli da Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio, associazione che rappresenta e tutela gli interessi degli imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi che operano sul territorio bergamasco con oltre 10 mila iscritti, e che ha esordito affermando come “diversi territori come il nostro siano “tenuti in piedi” spesso proprio dai visitatori in moto”, ed evidenziando il “moltiplicatore di spesa” rappresentato da una categoria, i mototuristi appunto, che “a differenza di chi viaggia in auto o in camper, non si porta spesso cibi e bevande da casa ma li acquista in loco”. Moltiplicando appunto la spesa. “Un fenomeno motociclistico-turistico che andrebbe analizzato a fondo”, ha proseguito Oscar Fusini, “studiando le singole ricadute sull’economia. Per costruire poi “risposte mirate di nicchia”, perché, ha proseguito il direttore dell’Ascom, “ci sono altre località in tutta Italia che da un singolo evento di nicchia hanno  fatto ripartire la propria offerta turistica, la propria economia”. Con il vantaggio, nel caso del territorio bergamasco, di poter partire avvantaggiati, come dimostra il “caso Vivione, con una recente indagine sui turisti saliti al passo che ha evidenziato come un’altissima percentuale fosse rappresentata da mototuristi”, ha concluso Oscar Fusini, “anche perché nessun altro mezzo consente di poter avere un osservatorio speciale su quei fantastici panorami come la moto”. Un “caso” quello del Passo del Vivione, che ha fatto viaggiare nel tempo Ettore Tacchini (perfetto moderatore del convegno oltre che “l’avvocato che probabilmente ha percorso più chilometri in moto di qualsiasi altro collega”, come si è autodefinito) fino ad arrivare al “ricordo di una rivista svedese, gelosamente custodita nei miei archivi, sulla quale era pubblicato un articolo che raccontava le meraviglie del Passo del Vivione viste attraverso gli occhi di un gruppo di turisti scandinavi”. Arrivati fin li indovinate in sella a quale mezzo…  

Testo realizzato da Baskerville Comunicazione & Immagine srl per stradafacendo.tgcom24.it

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