Emergenza Covid al capolinea, ma sui mezzi pubblici la precauzione continua a viaggiare

Sorpassato, finalmente, lo stato di emergenza anti-Covid, l’Italia sogna di tornare il più possibile verso una “normalità”. Ma la strada per trasformare il desiderio in realtà rischia di essere ancora lunga e disseminata di ostacoli (rappresentati dai nuovi contagi che continuano a esserci) che vanno affrontati prestando sempre una grande attenzione sulle misure necessarie per difendersi dal virus, evitando di pensare che da un giorno all’altro possa scattare il “liberi tutti”. Precauzioni (dalla mascherina alla disinfezione delle mani, evitando il più possibile assembramenti) da seguire in particolar modo in certe situazioni e in certi ambienti. A partire dagli spostamenti sui mezzi pubblici dove il 1° aprile ha segnato l’addio al green pass per salire su autobus e metropolitane tenendo però in vigore l’obbligo di indossare la mascherina FFP2 su tutti i mezzi del trasporto pubblico, e confermando invece il “green pass base”, ottenuto da vaccinazione, da guarigione o da tampone, per salire a bordo di aerei, treni e navi. E a con ferma che l’uscita dal “tunnel del Covid “ non è ancora arrivata, ci sono anc he le conferme dell’obbligo di sanificare i locali e i mezzi di trasporto;di insrtallare dispenser di soluzioni disinfettanti nelle stazioni, negli aeroporti, nei porti e sui mezzi di trasporto; di adottare misure organizzative per evitare assembramenti; di garantire una comunicazione semplice e chiara nelle stazioni ferroviarie, nelle metropolitane, negli aeroporti, nelle stazioni di autobus e sui mezzi di trasporto, sulle regole di comportamento per contrastare il rischio di contagio da Covid-19 dopo la fine dello stato di emergenza. Evitando così il rischio di tornare di nuovo, immediatamente, dentro l’emergenza.

2 risposte a “Emergenza Covid al capolinea, ma sui mezzi pubblici la precauzione continua a viaggiare

  1. E ringraziamo il pronto intervento di Paolo Ugge’ che il 15 ottobre 2021 tuonava contro il governo l’inaccetabile deroga per la quale un autista italiano, controllabile e reperibile se non vaccinato e’ sospeso o vincolato al tampone mentre uno straniero lavora tranquillamente in deroga. Pronto intervento che ovviamente non ha portato a nulla, e vincola ancora gli italiani avvantaggiando gli stranieri fino al primo aprile. Nonostante l’indubbia utilita’ del vaccino, non si puo’ dire che queste norme abbiamo poi aiutato molto. Specie nel nostro settore, essendo gli unici al mondo a imporle in un lavoro solitario con i divieti di entrata ovunque. Poi lamentatevi che la gente vi critica, vi ritiene inutili e che non trovate personale. Vergognatevi che avete permesso questo scempio e questa discriminazione.

  2. Anche nell’autotrasporto gli autisti italiani non vaccinati, controllabili e reperibili, sono sospesi o vincolati al tampone. Peccato che gli autisti stranieri, non controllabili e reperibili, lavorino in deroga. Ancora attendiamo Ugge’ che a ottobre tuonava contro il governo…vergognoso.

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