Niente sciopero dei tir il 4 aprile. Ora però l’autotrasporto chiede subito aiuti economici

I tir non si fermeranno il 4 aprile. Ad annunciare la revoca del fermo nazionale dei servizi, annunciato e poi sospeso nel corso delle trattative fra i rappresentanti della categoria e il governo,  è un comunicato di Unatras nel quale i responsabili dell”Unione delle associazioni nazionali più rappresentative dell’autotrasporto sottolineano come la decisione sia stata adottata ritenendo ”indispensabile continuare a lavorare col Governo per trovare soluzioni utili a sostenere le imprese del comparto a cui destinare rapidamente le risorse previste”. Una rapidità nel “consegnare aiuti economici” alla categoria che viene ritenuta assolutamente urgente ed evidenziata fin dalle prime righe del comunicato, affermando che “ dopo i provvedimenti emergenziali per l’autotrasporto merci varati dal Consiglio dei ministri con il Decreto “Ucraina”, per il coordinamento unitario delle associazioni nazionali di categoria Unatras è assolutamente prioritario che le ingenti risorse stanziate col Fondo da 500 milioni di euro dedicate al caro gasolio arrivino velocemente alle imprese che stanno subendo pesantissimi effetti dall’aumento vertiginoso dei prezzi”. Solo alle ultimissime righe è invece affidata la notizia della revoca del fermo, dopo aver precisato che “in questa difficilissima fase per la tenuta del comparto dell’autotrasporto merci, Unatras è impegnata costantemente nel confronto col Governo e sta assicurando agli uffici del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili tutto il proprio contributo per stabilire la migliore e più efficace modalità per fornire in maniera tempestiva liquidità agli autotrasportatori” e dopo aver aggiunto l’apprezzamento per “l’impegno della viceministra Teresa Bellanova nel far comprendere il ruolo essenziale dell’autotrasporto”.

8 risposte a “Niente sciopero dei tir il 4 aprile. Ora però l’autotrasporto chiede subito aiuti economici

  1. Care associazioni di categoria voi siete il PROBLEMA e non la SOLUZIONE. Siete RIDICOLI, smettetela col teatrino del “domani mi fermo” per ottenere la mancetta , e col piede in due scarpe da un lato tenete buono il trasportatore e dall’altro accontentate stato e committenza. Il settore anche grazie a voi e’ arrivato al limite, necessita una riforma seria e strutturale, avanti cosi e ci ritroveremo scoperti in un settore fondamentale.

  2. Purtroppo era già fuori discussione che ci sarebbe stata la revoca dello sciopero, ma tante micro e piccole aziende del settore, come la mia, stanno pagando di tasca propria i rincari che ci sono stati e continuano ad esserci. Io che ho circa 12 dipendenti, ho capito che per farsi poco male bisogna cominciare a ridurre, fino a fermarsi del tutto, perchè sia il governo che le associazioni di categoria continuano a prenderci solo in giro, senza conoscere le effettive problematiche del settore, e continuando a tartassarci con di tutto e di più. CARI COLLEGHI VI INVITO A RIFLETTERE SE POSSIAMO CONTINUARE A TIRARE AVANTI A QUESTE CONDIZIONI ”’? MAGARI PERDENDO QUEL POCO CHE ERA STATO COSTRUITO CON TANTI ANNI NEL SETTORE..

    • Cari Ugge’ Longo e compagnia varia, ai prossimi tavoli portatevi imprenditori come questi, non dico che impariate qualcosa ma almeno dovrete confrontarvi con la realta’ e rendergliene conto

  3. Sono io che non lo trovo più o dal sito Conftrasporto è scomparso il comunicato che annunciava la revoca dello sciopero?

  4. Esistono persone con la cultura del fermo e altre che pensano ad utilizzare il fermo come elemento in grado di sbloccare una trattativa per ottenere dei risultati. I primi sono imprenditori; i secondi…

  5. Forse il signor Vania dovrebbe farsi aiutare ma il comunicato Unatras è proprio pubblicato sul sito Fai. Così come non c’è sordo chi non vuol sentire non è cieco chi non vuol vedere. Fatti aiutare.

  6. E’ vero che a sferrare gli attacchisono pochissimi irriducibili (sempre quelli, Alessandro, Emilio….. che probabilmente non hanno molto altro da fare), ma avete fatto caso al fatto che il bersaglio è sempre e solo uno? Ovvero il signor Paolo Uggè? Cos’è: è solo lui che decide le “grandi manovre” dell’autotrasporto anche quando al tavolo si siedono in 15? Allora vuol dire che le altre associazioni non servono a niente? E il fatto che nessuno si rivolga mai ad altri presidenti ( o segretari) cosa vuol dire? Che gli altri fanno tutto benissimo (anche quando sottoscrivono gli stessi accordi firmati dal signor Uggé?????????????). Oppure che sono ritenuti come il “due di picche” e nessuno li prende neppure in esame? C’è quqlcosa che non quadra…..

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