Quindici chilometri di nuove strade possono costare 450 milioni di euro. Oppure solo 45…

È stato presentato come un possibile progetto per una nuova infrastruttura che non vuole rappresentare “un’alternativa alla Treviglio-Bergamo”, ma l’idea lanciata dall’ex assessore ai Trasporti della Regione Lombardia Alessandro Sorte, oggi deputato di Forza Italia, per un muovo collegamento veloce tra la Bassa e Bergamo destinato a correre lungo il percorso del fiume Serio, e presentata dal giornale a “Prima Treviglio”a molti è apparsa in vece proprio come un’attesissima soluzione per risolvere i tanti problemi di collegamento fra il capoluogo e la pianura cancellando una volta per tutte un progetto, quello per una nuova possibile bretella autostradale (che tutti hanno continuato a chiamare “Bergamo -Treviglio” nonostante il suo percorso sia destinato a non raggiungere Bergamo fermandosi con il casello d’ingresso e uscita a Dalmine) che sembra non essere piaciuto a nessuno. Una possibile soluzione attesa da chi (a cominciare dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori per proseguire con esponenti di associazioni come Legambiente e Fai, la federazione degli autotrasportatori italiani), fino ad Aribi) ,il progetto per la nuova autostrada, mini nel percorso, una quindicina di chilometri appena, ma maxi nei costi, circa 450 milioni di euro, non l’ha mai “digerito” ritenendo che con quella montagna di denaro avrebbe potuto essere utilizzato diversamente, per fare opere di manutenzione e mezza di sicurezza di centinaia, migliaia di chilometri di strade sul territorio ridotte, spessissimo, in pessime condizioni. E che ha guardato invece con grandissima attenzione la nuova “proposta” di Alessandro Sorte capace di indicare una “via d’uscita” attraverso una superstrada del costo di 45 milioni di euro (un decimo dell’autostrada), senza caselli né pedaggio, innestata per buona parte su una rete viaria già esistente e con un nuovo tratto da costruire di una decina di chilometri in parte già previsti dalle pianificazioni comunali approvate c he sostanzialmente, precisa l’articolo pubblicato da Prima Treviglio, “ coinciderebbe con un’interconnessione Brebemi-A4 che partirebbe dal casello di Bariano e da qui, sfruttando le tangenziali esistenti di Bariano e Morengo, arriverebbe a sud di Cologno” per poi veder “partire” la nuova infrastruttura vera e propria “che dalla zona industriale a sud del paese correrebbe verso nord, parallela al Serio, in piena campagna ma a distanza di sicurezza dal Parco. Passando”, come ha chiarito meglio una mappa pubblicata dal giornale, “a est di Cologno, Urgnano e Zanica (dove il il nuovo collegamento incrocerebbe la circonvallazione sud di Bergamo, all’altezza della rotatoria già esistente che porta a Orio al Serio e da lì, come già previsto nel progetto di riqualificazione del rondò all’uscita dell’A4, vedrebbe una corsia dedicata connette la zona di Oriocenter e dell’aeroporto al nuovo mega-snodo autostradale appena fuori dal capoluogo), intersecando quindi sia la Francesca sia, in futuro, la “variante” alla Soncinese, che tramite un nuovo ponte sul Serio porterebbe alle arterie nord-sud dell’altra sponda del Serio, verso la terra delle logistiche, Romanese e Calciana”. Una nuova idea frutto anche di un nuovo scenario che, ha sottolineato l’ex assessore l’ex assessore ai Trasporti di Regione Lombardia, che dell’autostrada per collegare il capoluogo alla capitale della Bassa è stato peraltro uno dei sostenitori più convinti, “è decisamente cambiato dal 2012, anno di progettazione della Treviglio, prima con il taglio della Pedemontana e poi, negli ultimi anni, con l’esplosione del settore logistico nella Bassa orientale, dove si parla in modo ormai sempre più insistente del nuovo Interporto nell’area delle Acciaierie di Cortenuova”. Un’altra riflessione che sembra possedere tutti i con notati di un “sasso nello stagno sull’annosa riflessione sullo scacchiere infrastrutturale bergamasco”, come l’ha definito Prima Treviglio. O, se si preferisce, una “chiusura” all’autostrada Treviglio Bergamo che a Bergamo non sarebbe comunque mai destinata ad arrivare….

Una risposta a “Quindici chilometri di nuove strade possono costare 450 milioni di euro. Oppure solo 45…

  1. È una proposta intelligente, si risparmiano soldi dei contribuenti, si risparmia territorio, si rende un servizio agli utilizzatori che lo potrebbero avere in tempi veloci e il finanziamento pubblico dirottato su tranvie , magari nelle valli, è ridurre il trasporto privato, con ulteriore beneficio all’ambiente

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