Confartigianato: “Tirocinio su strada per i nuovi camionisti, affiancati da conducenti esperti”

Forme di sostegno per formare nuovi conducenti di camion e garantire così un futuro al comparto dell’autotrasporto messo in pericolo proprio dall’emergenza autisti, oltre che dai pesanti rincari dei carburanti, dalla concorrenza sleale dei vettori stranieri e da una burocrazia che ostacola la competitività. Ma anche una formazione che preveda tirocini su strada indispensabili per assicurare una reale “qualità professionale” dei nuovi camionisti e sicurezza sulle strade, affiancando ai ragazzi che devono imparare il mestiere i tanti professionisti di esperienza disponibili. A suggerire una possibile doppia soluzione contro l”emergenza autisti è Dario Mongodi, rappresentante dell’area trasporto di Confartigianato Imprese Bergamo oltre che vicepresidente regionale e consigliere del direttivo nazionale dell’associazione denunciando come oggi esista “un problema a monte che riguarda la formazione dei giovani autisti, oggi pressoché inesistente”. Un problema da risolvere immediatamente (anche perché quella che oggi è un’emergenza a breve potrebbe diventare una semiparalisi del Paese) condividendo un percorso di formazione “sul campo” e con camionisti esperti a fare da tutor agli aspiranti conducenti indicato poche settimane fa da un altro rappresentante della categoria, Giuseppe Cristinelli, presidente di Fai (Federazione autotrasportatori di Bergamo) che aveva lanciato per primo l’invito a utilizzare un “foglio rosa” (per leggere l’articolo clicca qui) anche sui camion, permettendo ai giovani di impratichirsi accompagnati da un “veterano del volante”. “L’autotrasporto è un mestiere che richiede competenza e professionalità, anche per i risvolti che comporta sul fronte della sicurezza, ma la professionalità si può acquisire solo con la pratica in azienda, e non possono certo bastare 15 ore di guida col rilascio della “carta di qualificazione conducente”, la Cqc Merci”, ha affermato Dario Mongodi chiedendo al Governo di “incentivare, anche economicamente, le aziende che si fanno carico della formazione, magari proprio  utilizzando i tanti professionisti di esperienza e disponibili ad affiancare i ragazzi a imparare il mestiere”. Facendo quella formazione su strada che manca e sulla quale, ha aggiunto Mongodi, occorre assolutamente investire “fornendo così un reale sostegno alle aziende del settore pronte a investire nella formazione su strada, anziché aumentar loro il carico di burocrazia. Quella burocrazia che  si è “inventata” la Cqc, un pezzo di carta che  serve solo a far spendere denaro ma che non garantisce affatto professionalità al volante e, di conseguenza, sicurezza sulle strade. La situazione alla quale stiamo assistendo, con la mancanza di conducenti di camion ma anche di moltissime altre figure professionali, è la prova più  chiara della mancanza dello Stato, dell’assenza dell’Europa, dell’incapacità della politica di capire la “vita reale” e, dunque di saper formare le figure che serviranno in futuro al funzionamento del Paese. Le imprese sono il braccio del Paese mentre la politica dovrebbe essere la mente: il problema è che il cervello  sembra non sapere cosa fa il braccio, e tantomeno sembra in grado di comprenderne i problemi di ogni giorno….”.

 

2 risposte a “Confartigianato: “Tirocinio su strada per i nuovi camionisti, affiancati da conducenti esperti”

  1. Formare e crescere un nuovo autista e’ un investimento sul futuro per il futuro, che si paga col lavoro dello stesso e si ripaghera’ con stima e fiducia reciproca. Decreti flussi, incentivi per comprare mezzi a gas, incentivi per aumenti costo gas… ma rendervi autonomi, indipendenti e farvi valere con clienti e governo no?

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