Fercam, parte l’era del biocarburante: installato nella sede di Bolzano un distributore di Hvo

La corsa verso i carburanti non fossili destinati a sostituire il prima possibile benzina e gasolio riducendo l’inquinamento atmosferico ha fatto registrare un nuovo traguardo: l’installazione, nel piazzale della sede della Fercam di Bolzano, di un impianto di distribuzione di Hvo, sigla che sta per hydrotreated vegetable oil, ovvero olio vegetale idrogenato, un biocarburante prodotto da Eni certificato come proveniente da materiali di scarto di origine biologica. Un biocarburante, che ancora non si trova ancora nelle stazioni di rifornimento tradizionali, che Fercam ha deciso di utilizzare su alcuni veicoli industriali della propria flotta impiegati in trasporti regolari in giornata, in particolare in Alto Adige per il servizio lavanderia degli ospedali della provincia di Bolzano. “La tecnologia per l’impiego su larga scala dell’idrogeno per il trasporto pesante non è ancora pronta e i costruttori non sono in grado di fornirci gli automezzi. In futuro avremo bisogno di utilizzare un mix tra sistemi di propulsione alternativi, dall’elettrico all’idrogeno, e di carburanti alternativi quali il biometano e appunto, il biodcarburante Hvo”, ha commentato Hannes Baumgartner, amministratore delegato di Fercam sottolineando che l’azienda, chiamata a sostenere un onere aggiuntivo con questa iniziativa, ha chiesto alla propria associazione di presentare al Governo “una proposta per eliminare l’imposizione delle accise su questo carburante per renderlo più competitivo”. Il biocarburante Hvo prodotto da Eni con la propria tecnologia EcofiningTM si può usare puro sui normali motori diesel, purché certificati Hvo, riducendo le emissioni di CO2 well to wheel rispetto al gasolio fossile. Eni ha già convertito due raffinerie convenzionali in bioraffinerie: quella di Venezia, primo esempio al mondo, e quella di Gela.

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