“Le proteste lasciano le aziende senza materiali, così la corsa alla ripresa è persa in partenza”

Immaginate una squadra formata da piloti, collaudatori, meccanici che dopo un pauroso incidente che ha distrutto una vettura si metta al lavoro freneticamente per prepararne un’altra e poter ripartire. E ora immaginate che, sulla linea di partenza, il pilota esca dall’abitacolo per protesta, e come lui manifestino anche i meccanici abbandonando i box. Infine immaginate il finale, che non può che essere uno: la corsa persa in partenza. Lo stesso, identico finale che potrebbe accadere per la ripartenza del “sistema Italia”, del lavoro e dell’economia del Paese se nuove forme di protesta come quelle che hanno visto protagonisti il mondo dei lavoratori portuali e, in minor parte, dell’autotrasporto, dovessero proseguire, con il “popolo dei no vax” deciso a proseguire la propria “corsa contromano” in un Paese che sta solo ora uscendo dall’incubo pandemia e che sta cercando di ripartire. Una situazione tanto assurda quanto pericolosa evidenziata da Paolo Agnelli, presidente di Confimi , confederazione dell’industria manifatturiera italiana e dell’impresa privata che rappresenta circa 45 mila imprese che danno lavoro a 600mila dipendenti e creano un un fatturato aggregato di quasi 85 miliardi di euro, affermando che , “rimanere senza materiali in questa fase di entusiasmo economico e produttivo sarebbe un grandissimo danno” e invitando tutti a “trovata una soluzione intermedia”. Magari imboccando la strada suggerita proprio nella home page del sito dell’associazione (cliccate qui per navigarci) che invita ad !applicare il modello tedesco, dicendo sì al green pass ma senza criminalizzare i non vaccinati”? E solo una proposta, un’ipotesi. Una certezza invece, ha concluso Paolo Agnelli, è rappresentata dal fatto che “se si fossero ascoltate le problematiche e le difficoltà specifiche del comparto degli autotrasportatori e dei portuali magari non ci saremmo trovati in questa situazione”.”Invece sta vigendo l’atteggiamento di criminalizzare chi non è vaccinato. Vaccino che non è stato reso obbligatorio. Siamo giunti a circa l’85% di vaccinati, per arrivare all’auspicato 90% non manca molto”,.

6 risposte a ““Le proteste lasciano le aziende senza materiali, così la corsa alla ripresa è persa in partenza”

  1. Ma cosa credete questa è solo una prova di forza del governo che dopo avere terrorizzato tutti per un anno e mezzo adesso se ne gode i frutti imponendo un lasciapassare per potere lavorare rendendo vigliaccamente di fatto il vaccino obbligatorio e criminalizzando chi per sue ragioni non lo vuole fare. Addirittura per il nostro settore penalizzando i trasportatori italiani senza lasciapassare rispetto agli stranieri. All’inferno si scende a piccoli passi e ne abbiamo fatti diversi nella limitazione delle libertà con provvedimenti che dal punto di vista sanitario non servono a nulla. Prima volevano l’80 per cento di vaccinati poi il 90 per cento oggi leggo che l’immunità non sarà mai raggiungibile nemmeno con il 100 per cento cosi si garantiscono il perdurare dello Stato di emergenza a vita. Povera Italia (e ve lo dice un vaccinato)

  2. Roberto B oggi legge che “l’immunità non sarà mai raggiungibile nemmeno con il 100 per cento cosi si garantiscono il perdurare dello Stato di emergenza a vita”….. Io oggi leggo che in Russia ci sono stati oltre mille morti (NON CONTAGIATI, MORTI!!!!!) in un giorno o che  “Il Regno Unito ha il più alto tasso di contagi giornalieri a livello mondiale….

    • In Russia, allo stesso tempo, ogni giorno muoiono 233 persone all’ora. La causa di morte più comune nei paesi considerati più sviluppati è la malattia coronarica, infarti, ictus e incidenti stradali. Leggi meglio .

      • E qui sta l’ipocrisia di chi difende questa manovra, in quanto non vuole il dipendente italiano, che viene pagato in Italia in un azienda italiana in quanto non vaccinato. Ma in pandemia gli andava bene. Poi prende a confronto noi con altri paesi con alte mortalita’. Ma si dimentica di dire che gli autisti stranieri non vaccinati hanno la deroga, e si in teoria dovrebbero stare in cabina, ma chi controlla? Abbiamo al governo e nelle associazioni di categoria gente che non conosce il lavoro, ma pretende di fare regole e deroghe a proprio comodo. Poi chi non si adegua, ostacola la crescita. Avanti cosi, fino a quando ci ritroveremo senza autisti tipo Gb, e poi sara’ colpa del reddito…

    • Ha perfettamente ragione Roberto, e ricordo che non e’ il modello tedesco ma la legge europea che vieta la discriminazione per i non vaccinati e la costituzione dovrebbe difendere il diritto al lavoro. Assurdo dire che non si lascia nessuno indietro e che siamo in ripresa quando poi vincoli dei lavoratori al tuo pensiero. Al solito, pretendete i doveri ma ai diritti siete sempre distratti. Peccato che nel trasporto manchino gia’ trentamila autisti, e tanti est se ne stiano andando a lavorare in paesi “normali” dove conta la professionalita’ in quanto ricordo che vaccinato e certificato sei comunque contagiabile e contagioso.

  3. C.V.D, come volevasi dimostrare: ecco la conferma di quello che dicevo, terrore sparso a piene mani che porta a vedere il peggio che c’è nel mondo per giustificare il fatto di avere ulteriori compressioni delle libertà individuali. Abbiamo più vaccinati di tutta Europa, siamo diligenti e manteniamo distanze e mascherine e i contagi sono in calo (lento) da mesi con terapie intensive e ospedali quasi vuoti ma abbiamo messo il lasciapassare per lavorare, unici in Europa, dicendo che siamo un esempio e che gli altri ci avrebbero seguito. Bé mi sembra che nessuno l’abbia fatto e nemmeno abbiano l’intenzione di farlo forse perché questa ulteriore restrizione porterà solo danni senza vantaggi. Ma non preoccupatevi, se le cose andranno troppo bene c’è sempre pronta una nuova variante per riportare il vostro terrore al livello ottimale.

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