Il trasporto pubblico a Bergamo ha superato l’esame passeggeri con la media del 7,7 in pagella

Per intere generazioni di studenti ottenere un 7 o addirittura un 8 in un’interrogazione o in un “esperimento” (destinato  trasformarsi poi in una “verifica”) ha rappresentato un motivo di soddisfazione, di orgoglio. Le stesse sensazioni che hanno provato i responsabili di Atb (Azienda di trasporti di Bergamo) che da “studenti” esaminati dai propri passeggeri si sono visti assegnare una media dei 7,7 in materia di qualità del servizio. Una “promozione” assegnata ad Atb al termine  dell’indagine di Customer satisfaction 2021, realizzata dalla società Csa Research che, oltre a tratteggiare il profilo del cittadino che utilizza i servizi dell’azienda di trasporto pubblico, misura il livello di soddisfazione dei clienti, le loro aspettative e le principali criticità verso cui orientare scelte e investimenti aziendali. Un’indagine che ha coinvolto un  campione di  1.100 intervistati fra clienti abbonati e occasionali del servizio di trasporto pubblico locale che ha rivelato un utilizzo abituale del servizio da parte degli intervistati con il 70 per cento che ha dichiarato di  utilizzare gli spostamenti con frequenza almeno settimanale, un 48 per cento che invece lo utilizza sistematicamente  5-6 giorni a settimana, con una crescita sensibile rispetto al 2019 quando la percentuale era risultata del 32,7 per cento. Un servizio (scelto occasionalmente dal 20,5 per cento degli intervistati) utilizzato soprattutto da chi deve raggiungere il posto di lavoro  (il 59,1 per cento di cui il 36,3 per cento rappresentato da impiegati) , e dagli studenti (25,4 per cento) accomunati spessissimo in questa scelta da alcune principali ragioni: la convenienza (42,5 per cento); la difficoltà nel trovare  parcheggi (28,1 per cento) e il minor stress (12,2 per cento), mentre per un  8,9 per cento del “campione” è stata una scelta obbligatoria non avendo altre alternative.  Chi invece il pullman non lo prende per andare al lavoro o a scuola (oltre il 38 per cento degli intervistati) ha dichiarato si salire a bordo per  fare acquisti (22 per cento) per andare a  svagarsi o a fare sport (17,7 per cento). Ma il sondaggio ha anche evidenziato altri aspetti: per esempio che il documento di viaggio più utilizzato è l’abbonamento annuale  (40,7 per cento), sostanzialmente invariato rispetto al 41,7 per cento del 2019, seguito dal ticket orario (28,3 per cento) raddoppiato rispetto al 2019 (14,1 per cento ) e  dall’abbonamento mensile al 17,3 per cento   (+6,5 rispetto al 2019). Seguono il carnet da 10 viaggi con il 10,2 per cento (13,2 per cento nel 2019) e l’abbonamento settimanale con il 3,4 per cento (5,6 nel 2019).   “La media del 7,7 risultato di una valutazione da 1 a 10, conferma  un trend in crescita costante dal 2017  con un voto complessivo di 6,9, passato a 7,2 nel 2018 e 7,3 nel 2019”, hanno commentato i responsabili di Atb, sottolineando anche come la valutazione si sia mantenuta “ positiva, con voti medi superiori al 7, per tutte le aree del servizio interessate dall’indagine”. E positiva sono state, infine, anche la “risposta” alla possibilità di poter acquistare i titoli di viaggio on-line (passata dal 7,1 del 2019 al 7,8 “evidenziando la consapevolezza da parte dell’utenza dell’impegno aziendale nel potenziamento dei canali di pagamento digitali”) e la valutazione sulla pulizia dei mezzi, valutata con un voto medio pari a 7,5, rispetto al 6,8 della precedente edizione. Un voto che ha premiato, evidentemente, anche la campagna di sanificazione scattata per “non far salire a bordo” la pandemia da Coronavirus, manovra affiancata da un’altra decisione scattata per fronteggiare l’emergenza: la maggior   frequenza di passaggio dei mezzi, premiata con un bel  7,5 in pagella.

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