Per trovare lavoro basta trasformarsi in camionisti? Facile a dirsi, molto meno a farsi

In Italia non ci sono autisti di camion? C’è chi per trovarli la soluzione l’ha bella e pronta: prendere dei lavoratori di altri settori rimasti “a piedi” e “trasformarli” in camionisti. Facile a dirlo, molto più difficile a farsi, come dimostra anche il caso della multinazionale Whirlpool, che dopo aver chiuso lo stabilimento di Napoli ha pensato di proporre agli operai in esubero un contributo di  seimila euro per aiutarli a conseguire le patenti “professionali” indispensabili e così riconvertirsi in autisti di veicoli industriali. Una possibile soluzione per almeno una parte dei 340 dipendenti che potrebbero teoricamente mettersi alla guida di un veicolo industriale ma che è subito apparsa difficilissima, se non addirittura impossibile, da percorrere. Per la semplice ragione che se “sulla carta” trasformare un operaio, magari di 50 anni o più, in un “camionista” può apparire semplice nella realtà è tutt’altra cosa. Come del resto sembra, almeno per ora, confermare proprio lo stesso “caso Whirlpool” di Napoli” dove nessun lavoratore avrebbe avanzato la sua candidatura per ottenere il contributo per conseguire la patente da conducente di camion. Forse perché il camionista non è un lavoro che ci invente ma che può fare solo chi ha passione e, soprattutto, non ha nessuna paura di fare sacrifici anche pesantissimi? O forse perché, nonostante le denunce di qualche imprenditore del settore che non riuscirebbe a trovare conducenti neppure offrendo lauti stipendi, la verità è che il camionista non viene pagato quanto meriterebbe? 

2 risposte a “Per trovare lavoro basta trasformarsi in camionisti? Facile a dirsi, molto meno a farsi

  1. Fra chi ha la soluzione in tasca e chi promette 2500 o 3000 euro netti e poi però non risponde al telefono ma invita a “passare in azienda per parlarne” (in modo che non resti traccia della chiacchierata??????), siamo messi bene…..

  2. Purtroppo la maggior parte di imprenditori, associazioni di categoria e legislatori non hanno ancora capito la differenza tra un autista professionista e uno che ha la patente. Il primo conosce completamente il suo lavoro, si aggiorna, anticipa problemi e soluzioni, valuta rischi e criticita’ e sa gestirdi. Il secondo, ed e’ purtroppo la maggior parte, lo fa da disperato per vile denaro, non ha la cognizione di quello che sta facendo anche perche’ non glielo hanno spiegato ma ha il vantaggio di costare poco e non dire mai di no. Quando ha raggiunto i suoi obbiettivi o trovi chi lo paga piu’ ti molla senza preavviso. Ecco perche’ non hanno autisti, perche’ per anni non li hanno cresciuti e formati fondando il sistema su quelli con la patente. Domattina da autista voglio diventare astronauta, non mi basta la scuola radio elettra!!! Certi lavori, innanzitutto, come i marinai o i cuochi ci devi mettere passione altrimenti non lo fai, e devi esserci predisposto. Quando la capirete sara’ sempre troppo tardi. E non l’avete ancora capita, vista l’intelligente richiesta di aumentare la quota decreto flussi nell’autotrasporto, vero Anita?!

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