Camionista forza il blocco dei lavoratori che protestano: travolto e ucciso sindacalista

Forse voleva solo non essere fermato dalla protesta, non voleva arrivare in ritardo all’appuntamento con il prossimo committente. E così ha deciso di forzare il blocco organizzato da un gruppo di lavoratori della logistica per manifestare davanti i cancelli della Lidl di Biandrate, in provincia di Novara, schiacciando il piede sull’acceleratore del suo camion. Forse pensando che tutti si sarebbero scansati. Una manovra che non potrà mai più dimenticare, perché quell’improvvisa accelerata è costata la vita a un sindacalista di 37 anni, rappresentante dei Cobas, investito e trascinato per alcuni metri dal mezzo pesante che ha poi proseguito al propria corsa senza però allontanarsi troppo: una pattuglia di carabinieri lo ha infatti intercettato in autostrada fermandolo. Per il giovane sindacalista, di origini marocchine, non c’è stato nulla da fare. Resta da chiarire se l’investitore si sia accorto d’aver investito l’uomo e si fuggito volontariamente oppure non si sia accorto di aver provocato la tragedia.

3 risposte a “Camionista forza il blocco dei lavoratori che protestano: travolto e ucciso sindacalista

  1. Leggo questa terribile notizia e, poco sotto, che a Sorrento si parlerà di “massimi sistemi per quanto riguarda trasporti e logistica, dalla sostenibilità ambientale alle infrastrutture, con interventi di grandi giornalisti…. Fra tanti temi importanti perché non trovare qualche minuto anche per parlare dei tanti “disperati” del volante che magari per “difendere” un posto di lavoro da poco più di mille euro al mese sono costretti a fare i salti mortali, con datori di lavoro che ti dicono “prova a ritardare di un minuto e puoi anche tornare in azienda solo per riportare il camion”. Non sarà certo questo il caso, ma in circolazione ce ne sono a migliaia di questi “casi”. Basterebbe che qualcuno si decidesse a fare i controlli, veri, su tutta la filiera, come prescrive la legge che però nessuno, come sempre fa rispettare. A Sorrento, egregio signor Grimaldi, in tre giorni di grandi appuntamenti trovare anche un piccolo spazio per parlare anche di questo. Mettere questo tema in scaletta significherebbe costringere la stampa (spesso disattenta….) a parlarne. Con stima e gratitudine per quanto vorrà eventualmente fare.

  2. E’ l’ennesima tragedia frutto della guerra tra poveri. Il vero occulto responsabile purtroppo e’ il settore logistico e quello della grande distribuzione in particolare. Anni di cooperative, subappalti e la continua ricerca del risparmio portano la gente alle proteste. Anni di pressioni, vincoli e leggi assurde portano lo stress a livelli a volte ingestibili. Perche’ la Lidl, sapendo della manifestazione, non ha fermato il ricevimento e la spedizione? Per non pagare i fermi camion? Perche’ la Lidl obbliga gli autisti a ore di attesa e al carico e scarico, aumentandone stress e fatica? Ma tanto non sono problemi loro, sono problemi di chi pensa di avere il diritto di scioperare e chi pensa di avere il diritto di lavorare. Fermarsi, valutare i problemi e ripartire con soluzioni noa. Ricordartevi, cari imprenditori, che un buon lavoratore e’ un buon consumatore, e questo abuso di contratti a termine, coop e furbate varie (maxwork insegna) non porta a nulla.

  3. La disgrazia è il risultato delle condizioni di due categorie di lavoratori, quelli della logistica e gli autisti, ma vi aggiungo anche le aziende di trasporto serie che disperatamente lavorano in regola e si trovano la concorrenza sleale di chi in regola non è e portano i prezzi a livelli inferiori ai costi per chi vuole tutelare il proprio personale. Nessuno faccia finta di niente che la situazione sia questa da anni lo sanno anche i sassi ma nessuno di quelli che possono intervenire, come i sassi, si muove.

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