C’è una “ricetta alla siciliana” per colmare la carenza di autisti. Accompagnare fin dentro un’azienda di autotrasporto ben mille aspiranti autisti, traguardo che si è prefissato il progetto Sicily on the Road con cui, come spiega un articolo pubblicato da Uomini e Trasporti, uno dei principali “riferimenti” per l’informazione nel mondo dell’autotrasporto, “ si ambisce a far conseguire, a costi ridotti, grazie a fondi regionali – le patenti Ce + Cqc a mille aspiranti autisti tramite formazione e contatto con il mondo delle imprese”. Un’importantissima boccata d’ossigeno se si pensa, come spiega sempre Uomini e trasporti, che “secondo una recente indagine la mancanza di trasportatori nel 2021 crescerà di oltre un quarto rispetto allo scorso anno”. Il progetto Sicilia on the Road è promosso dall’Aitras, Associazione italiana trasportatori, in collaborazione con un ente di formazione, un consorzio di autotrasportatori, un consorzio di scuole guida e un’agenzia del lavoro ha già trovato il sostegno dell’assessore regionale alle Infrastrutture e della mobilità, Marco Falcone.
Ma con uno Stato che sta inculcando nella mente dei giovani “chi ve lo fa fare di fare fatica” regalando il reddito di cittadinanza o invitando i ragazzi a passare le giornate incollati al telefonino per “guadagnare” facilmente qualche euro con cash back o roba simile, come volete che crescano giovani pronti a faticare (perchè il camionista è fatica ed è inutile girarci attorno….)? I problemi vanno risolti a monte insegnando alle nuove generazioni che per arrivare bisogna sudare 8soprattutto a una generazione che si ritroverà con un debito pubblico stellare da ripagare….. ma questo ai giovani preferisce non dirlo nessuno…..)
E’ grazie a dei poveracci capaci solo di inventarsi il reddito di cittadinanza (non per aiutare le persone in difficoltà, intendiamoci, ma solo per assicurare voti a politici che in un Paese normale non avrebbero conquistato neanche mezzo voto) che l’Italia farà una bruttissima fine. O ci svegliamo adesso o sarà troppo tardi.
I giovani col reddito di cittadinanza si stanno solo allenando, dato che grazie ad un sistema assurdo la loro pensione, dopo quarantaquattro anni su un mezzo pesante, sara’ al 70% della paga base. Quindi all’incirca un reddito di cittadinanza. Questo va spiegato ai giovani, di questo lavoro. Che tutti lo acclamano, tutti ne decantano la necessita’ ma nessuno le problematiche e soprattutto che nessuno nella filiera ti mettera’ nella condizione di farlo.