L’autotrasporto “ferma” la Liguria 5 giorni: “La gestione cantieri impedisce di lavorare”

Cinque giorni di fermo, dal 15 al 19 giugno, nei tre porti liguri di Genova, La Spezia e Savona, in tutte le piattaforme logistiche e al confine di Stato con la Francia per “porre l’accento sulla situazione di disagio e criticità per i settori trasporto e logistica dovuta dalla presenza di cantieri in numerosi tratti autostradali della Liguria”, con una situazione d’emergenza che “sta provocando continui e reiterati disagi di viabilità nella regione e una situazione di estrema difficoltà per il settore dell’autotrasporto con importanti ricadute negative dal punto di vista dell’impatto economico, l’impossibilità nella programmazione dei viaggi, l’allungamento insostenibile dei tempi di attesa e il conseguente mancato rispetto dei tempi di lavoro e riposo degli autotrasportatori”. A confermare lo stato d’agitazione e il fermo dei trasporti in un’area del Paese dove da tempo vengono denunciate “ allarmanti condizioni di precarietà della sicurezza stradale con maggiori incidenti, anche mortali, e numerosi infortuni” sono i responsabili di Cna Fita, Confartigianato trasporti, Fai, Fiap, Legacooperative e Trasporto unito che nel ricordare come “l’autotrasporto, durante tutto il periodo del lockdown dovuto alla pandemia, abbia sempre garantito le consegne di beni primari, spesso sostenendo anche costi aggiuntivi, che oggi non è più in grado di sopportare, visto che non ha potuto chiedere adeguamenti tariffari alla committenza” chiede tre interventi immediati: “la definizione puntuale e veritiera dello stato dei lavori che Società Autostrade deve effettuare, tenuto conto della normativa disciplinante la sicurezza e le verifiche delle infrastrutture approvata nel 2020 e un programma trasparente delle tempistiche necessarie per completarli; il coinvolgimento reale dell’autotrasporto con le proprie necessità operative nel modello di pianificazione degli interventi di cantierizzazione e nella definizione di strumenti organizzativi territoriali necessari a mitigare l’impatto di questi ultimi; il riconoscimento di adeguati ristori non tassabili alle imprese di autotrasporto operanti da e per il territorio ligure e penalizzati da quanto sopra evidenziato, in continuità con i valori stanziati dal Decreto Genova e con il modello di domanda individuato dai decreti attuativi dello stesso (ruolo di AdSP del Mar Ligure Orientale e del Commissario delegato presidente Regione Liguria)”. I rappresentanti delle associazioni hanno infine richiesto un’audizione alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati per rappresentare anche in sede ministeriale “la grave situazione di disagio del settore e ottenere al più presto risposte certe e indennizzi concreti”.

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