Programmare un viaggio in Liguria è impossibile. L’autotrasporto ferma i camion 5 giorni

La situazione della viabilità in Liguria è talmente caotica da impedire alle imprese di autotrasporto di programmare viaggi e consegne. Così non è più possibile andare avanti. A denunciarlo sono i responsabili delle associazioni di categoria Cna-Fita, Confartigianato Trasporti, Fai, Fiap, Legacooperative, Trasportounito che hanno annunciato un fermo regionale dei trasporti per cinque giorni, dal 15 al 19 giugno, contro “i numerosi cantieri avviati dal dicembre 2019 e che tutt’oggi, in modo spesso estemporaneo, incidono pesantemente sulla programmazione delle imprese, condizionata da enormi code e forzati allungamenti chilometrici”. Ultimo, in ordine di tempo, quello che ha visto moltissimi conducenti costretti ad allungare il proprio viaggio di 180 chilometri per “ il blocco improvviso ai Tir sulla A12, all’altezza di Lavagna e Sestri Levante”. Il tutto, come si legge in un comunicato stampa, “in una condizione di precarietà della sicurezza stradale cui stanno conseguendo incidenti e numerosi infortuni anche mortali, e in una situazione più generale di difficoltà economica legata alla pandemia”. Sicurezza stradale messa ulteriormente in pericolo dalla “gravissima diffusione di irregolarità nei tempi di guida e di riposo e violazioni della sicurezza stradale”, rese “inevitabili” proprio dalla situazione di caos sulle autostrade liguri. “I ristori sono fondamentali, ma altrettanto lo è una chiara programmazione dei cantieri per ridurre i disagi delle imprese che operano nel settore dei trasporti, che da troppo tempo devono fare i conti con una situazione drammatica, tra giornate di code straordinarie diventate ordinarie, continue sorprese e colpi di scena”, hanno commentato il presidente e il segretario di Fai Liguria (Federazione autotrasportatori Italiani) Davide Falteri e Gianfranco Tiezzi, aggiungendo che “dal crollo del ponte Morandi a oggi i disagi per l’autotrasporto si sono moltiplicati, con perdite di fatturati non compensate da adeguati ristori, una volta esauriti quelli stanziati dal decreto Genova per gli anni tra il 2018 e il 2020”.

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