Presidente Fontana, il mondo dei trasporti non può più aspettare i ritardi della politica

Aziende alla ricerca di personale qualificato ma non lo trovano perché non esiste un’adeguata formazione scolastica; importanti aree industriali che attendono da una l’arrivo della banda ultra larga per poter contare su una connessione efficiente che consenta un “salto” tecnologico; imprenditori che vorrebbero sostituire camion vecchi, inquinanti e pericolosi, contribuendo quella sostenibilità ambientale di cui troppi politici si limitano solo a parlare, ma che non possono farlo perché non c’è una vera politica di finanziamenti per il rinnovo del parco veicolare. E poi una rete di infrastrutture che da decenni chiede, inutilmente, nuove connessioni e manutenzioni, che aspetta invano la creazione di piazze di interscambio per i veicoli commerciali nei vari punti di ingresso delle grandi città come snodo di arrivo e di partenza delle merci… È lunghissimo l’elenco dei problemi che occorre rapidamente risolvere per far ripartire il settore dell’autotrasporto e della logistica (e con essi l’intera economia) riassunti in un documento predisposto dai responsabili della Fai (federazione autotrasportatori italiani) di Brescia e consegnato dal presidente dell’associazione Sergio Piardi al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana nel corso della sua visita alla sede della M.T.L. Montichiari Trasporti Logistica di Montichiari, all’interno del tour bresciano di presentazione del “Piano Lombardia”. Un documento che non si limita a denunciare i problemi, ma indica anche le possibili soluzioni per sostenere il lavoro quotidiano di oltre 26mila addetti che lavorano per le 2300 imprese di trasporto merci e persone e di logistica associate alla fai bresciana come si evidenzia nelle primissime righe del documento suddiviso in quattro “capitoli” riguardanti la formazione e il lavoro; la digitalizzazione; l’ambiente; le infrastrutture.Ecco i punti chiave. Formazione e lavoro: “Le nostre aziende hanno bisogno di personale specificatamente preparato per il trasporto e la logistica. Per aiutare le giovani generazioni a formarsi e a trovare occupazione è necessario investire nei percorsi di formazione tecnica e tecnologica per l’ingresso alle professioni, nella formazione di alto livello specialistica post-diploma e nella formazione permanente. Siamo a chiedere: l’inserimento di indirizzi alle professioni connesse al mondo del trasporto e della logistica nel Quadro regionale di riconoscimento delle qualifiche; la creazione di nuovi Its e Ifts per le professioni del trasporto e della logistica; un’interlocuzione con le Associazioni del Trasporto e della Logistica per monitorare costantemente le qualifiche più richieste dalle aziende del comparto”. Il tutto “senza dimenticare che mancano circa 15 mila autisti”. Digitalizzazione, “indispensabile uno sviluppo tecnologico che consenta alle imprese di usufruire, per esempio, della banda ultra-larga per la gestione remota dei magazzini e per l’interconnessione in tempo reale con i veicoli che si muovono lungo le strade. Nella zona industriale di Montichiari, dove ci troviamo oggi, si attende da ormai 16 anni una connessione efficiente che consenta un “salto” tecnologico per le aziende che operano quotidianamente sul territorio e qui siamo un bel gruppo di autotrasportatori”. Ambiente e trasporto green. “Siamo a chiedere: un ingente piano di finanziamento per il rinnovo del parco veicolare con più di 15 anni di vita (esempio: rifinanziamento del bando Rinnova veicoli, ora riaperto solo per le vetture); un piano di lunga durata che possa accompagnare le politiche nazionali per gli incentivi ad una mobilità più sostenibile; la creazione di infrastrutture che permettano una vita sociale sana senza fermare il traffico del lavoro, evitando code (e quindi inquinamento) nei centri abitati; la creazione di piazze di interscambio per i veicoli commerciali nei vari punti di ingresso delle grandi città come snodo di arrivo e di partenza delle merci”. Infrastrutture: un’unica regia per coordinare i lavori. “ È indispensabile poter contare su una rete viaria completa: autostrade, tangenziali, bretelle, strade provinciali, statali, ecc… È necessario inoltre che tutte le infrastrutture vengano sottoposte a continue manutenzioni ordinarie e straordinarie”. Dulcis (ma in realtà amarissimo….) in fundo, un miniriassunto delle “principali criticità sul territorio bresciano”: a partire dall’ Autostrada A4 – Valtrompia “essenziale per alleggerire il traffico quotidiano di una delle aree più industrializzate e produttive del Nord Italia”, per passare all’aeroporto di Montichiari “dallo stesso presidente Fontana Lei descritto come una risorsa nell’ambito del sistema degli aeroporti lombardi”; alla piccola velocità “attesa da quarant’anni per completare un polo logistico intermodale alle porte di Brescia”, per finire con il Traforo del Mortirolo “per consentire l’afflusso di persone in vista dei Giochi Olimpici invernali del 2026 ma anche per offrire un collegamento più rapido per il trasporto su strada”. Un documento da cui partire per risolvere i tanti problemi descritti, una nuova “denuncia” preceduta da tante altre presentate in passato dal mondo dell’autotrasporto e della logistica di Brescia che da anni continua a “produrre” opportunità di lavoro, tasse per lo stato ricevendo in cambio pochissimo o nulla.

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