Depositi merci: se chi ci lavora vive nelle zone rosse e non può raggiungerli cosa succederà?

“Tra le imprese più colpite della filiera dei trasporti ci sono quelle della logistica, soprattutto nelle regioni della Lombardia e del Veneto. Ci sono siti di stoccaggio da cui dipende il funzionamento di tutta la filiera distributiva, che si trovano all’esterno delle zone rosse, e che, in ragione di questo, dovrebbero essere operativi, ma in diversi casi i dipendenti risiedono nelle zone rosse, dalle quali non possono uscire per recarsi al lavoro. Stiamo parlando di centinaia di lavoratori. Dire che quei depositi stanno lavorando a ranghi ridotti è un eufemismo: il tasso di assenteismo stimato è del 30-40 per cento”. A radiografare le pesantissime conseguenze dell’allarme Coronavirus sul mondo della logistica è Pasquale Russo, segretario generale di Conftrasporto, che nel giorno scelto dalla federazione per chiedere la cancellazione dei divieti al Brennero imposti dall’Austria, nonostante l’epidemia di polmonite (cliccate qui per leggere l’articolo) ha citato un chiaro esempio di come la psicosi stia dilagando: “Un autotrasportatore tedesco ha rifiutato di consegnare la merce in Friuli e l’ha abbandonata al Brennero; il coronavirus spaventa gli autotrasportatori stranieri che non vogliono entrare in Italia per paura del virus e per timore di restare bloccati sul territorio nazionale dalle misure anti Covid-19. L’emergenza di queste settimane è al centro di un fitto calendario di incontri con il ministero dei Trasporti e con la Protezione civile, ai quali la Confederazione sta partecipando con le federazioni associate del trasporto marittimo (merci e passeggeri), su gomma, e della logistica”, ha aggiunto Pasquale Russo “ma su tutto pesa la psicosi che dilaga in tutta Europa”.

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