Black Friday senza pacchi per lo sciopero degli addetti alle consegne. “Ma Amazon cosa c’entra?”

La notizia di uno sciopero di 400 lavoratori addetti alla consegne di Amazon, colosso mondiale,di pacchi alla vigilia di un Black Friday, il nome usato comunemente negli Stati Uniti per indicare il venerdì successivo al giorno del ringraziamento diventato ovunque, Italia compresa,sinonimo della corsa allo shopping, fa sicuramente… notizia. Ma, come av olta accade, una notizia può essere bisognosa di una “!smentita”,o meglio, di una precisazione. Come quella fatta dal segretario generale di Conftrasporto Pasquale Russo che ha voluto evidenziare come “Amazon non c’entri con la protesta indetta dai 400 lavoratori di Brandizzo e Marene, in Piemonte.”, e come c’entrino, invece, “le aziende che forniscono il servizio in modo autonomo”. In una nota di Conftrasporto-Confcommercio si spiega inoltre che “il contenzioso aperto riguarda il rapporto tra le imprese di servizi autonomamente organizzate e i loro dipendenti e che pertanto”, spiega sempre il segretario generale di Conftrasporto “le vertenze riguardano quei lavoratori il cui rapporto diretto è con imprese fornitrici di un servizio, che, per inciso, lavorano anche per altri committenti. Amazon opera con migliaia di altri fornitori in tutta Italia con i quali non si registrano problemi di alcun genere. Certo citarle Amazon in questa circostanza può rendere più ghiotta la notizia, ma non rende giustizia alla realtà. D’altra parte la stessa Amazon ha già precisato che non sono in corso agitazioni che riguardano il suo personale, e che si avvale di piccole e medie imprese specializzate, e richiede che tutti i fornitori di servizi di consegna rispettino il Codice di condotta Amazon e garantiscano che gli autisti ricevano compensi adeguati e siano trattati con rispetto. L’azienda inoltre effettua verifiche su qualsiasi segnalazione di non conformità”.

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