Distributori di carburanti pronti ad affiancare gli autotrasportatori se sarà scontro con il Governo

Gli autotrasportatori potrebbero non essere i soli a decidere di andare allo “scontro” con il Governo qualora le loro richieste venissero ancora una volta ignorate: al loro fianco potrebbero ritrovarsi i gestori dei distributori di carburanti “pronti a una nuova mobilitazione con l’autotrasporto, dopo la protesta del 6 e 7 novembre”, come ha confermato in una nota Bruno Bearzi, presidente di Figisc, la federazione italiana gestori impianti stradali carburanti. “Dopo la nostra protesta ci saremmo aspettati ben altro tipo di risposta da parte della politica: purtroppo, a oggi, registriamo solo deboli segnali di attenzione da parte del Governo. Eppure il tema della illegalità sta velocemente entrando nel comparto della distribuzione petrolifera e il peso della burocrazia è ormai insopportabile”, ha affermato in una nota Bruno Bearzi, avvertendo che i gestori dei distributori di carburanti “sono pronti a una nuova mobilitazione con l’autotrasporto. Seguiremo con attenzione il confronto in essere tra il settore dei trasporti e il governo e se dovesse cagionare il fermo dell’autotrasporto proporrò ai miei organi collegiali e alle altre sigle sindacali di valutare nuove iniziative di mobilitazione concomitanti e sinergiche. Si tratta, d’altra parte, di un settore a noi vicino le cui richieste, laddove non accolte, avrebbero un effetto domino negativo anche sui nostri operatori. Ci auguriamo comunque che non si debba arrivare a tanto e che il governo comprenda, una volta per tutte, la necessità di evitare nuove incombenze burocratiche in capo ai benzinai, oneri che rappresentano nuovi costi e un dispendio di tempo che vorremmo impiegare per far crescere le nostre attività e continuare a dare lavoro”.

9 risposte a “Distributori di carburanti pronti ad affiancare gli autotrasportatori se sarà scontro con il Governo

  1. L’annuncio dato dal presidente della federazione benzinai è la dimostrazione evidente di quanto l’attuale esecutivo sia ormai lontano dalle esigenze delle categorie produttive. Purtroppo ve ne sono ancora diverse e importanti che non voglio in alcun modo comprendere il danno che questi incapaci al governo stanno procurando al Paese. Basterebbe una giornata sola di iniziative che veda coinvolte tutte le realtà di rappresentanza di interessi economici per mandare a casa questi inutili e dannosi governanti.

  2. “Ho ancora un sogno”, diceva Matin Luther King. Ebbene anche io da operatore del trasporto ce l’ho. Sarebbe veramente bello, oltre che educativo per certi politici, vedere una adesione compatta e spontanea di tutti gli operatori dei trasporti che manifestino compatti nei confronti di un governo inesistente e incapace. Se ai trasportatori, si unissero i distributori di carburante e gli operatori del mare, sarebbe la giornata dell’orgoglio per categorie tenute ai margini da sempre ed ascoltate solo se effettuano azioni di protesta. Facciamola allora! Leggo che grosse realtà del settore marittimo vivono grosse difficoltà. Diamo una concreta dimostrazione di amore verso il nostro Paese liberandoci da questi incapaci. Resterà solo un sogno? Vedremo!

  3. Il fermo nazionale è stato proclamato da Unatras il 30 ottobre, data dalla quale devono decorrere 40 giorni per poter attuare la protesta.In teoria dall’11 dicembre potrebbe scattare….

  4. Perfettamente comprensibile che gli autotrasportatori (o i benzinai, o qualsiasi altra categoria) decida di fare la protesta nel periodo in cui crea più problemi e, dunque, ottiene più spazi in tv e sui giornali, ma gli autotrasportatori (o i benzinai…..) si rendono conto che così si rendono odiosi agli occhi della gente comune? Che in quei giorni pensa solo ad andare ad acquistare i regali per Santa Lucia o Babbo Natale, che magari si sta mettendo in strada per regalarsi dopo un anno di fatiche tre giorni sugli sci?????

  5. Perfettamente comprensibile un corno. Pensano solo a se stessi e costringono milioni d’italiani in coda, se non addirittura fermi, in giorni già di per se trafficatissimi.

    • Può dormire beatamente signora Alessia, non ci sarà nessun “fermo dell’autotrasporto” in Italia. Come da oltre 15 anni solo propaganda degli scaltri poltronari che vivono serenamente adagiati sulle spalle dei camionari. I padroni dei camion non faranno mai un fermo reale, oltre ai soliti annunci propagandistici diffusi, per intimorire gli inetti che ricoprono le cariche politiche nei ministeri interessati, alla fine, come solito, finirà a “tarallucci e vino” nessun fermo ma conferma dei finanziamenti a go go per mantenere una delle categorie solitamente e storicamente gratificata di contributi statali a pioggia (…)

  6. Se Emilio fosse un trasportatore direi che non fa un bel servizio ai suoi colleghi che nella gran parte dei casi vorrebbero vedere risolti i problemi che hanno e che sono determinati da un governo di incapaci. Se invece è un provocatore allora è inutile perdere tempo.

  7. Mi piacerebbe che i due critici sul fermo provassero a ricordare quando è stata effettuata l’ultima azione di protesta dell’autotrasporto. Dal 2007. Cioè 12 anni fa! Non siamo di fronte a una categoria che fa politica ma che opera per consentire ai cittadini di avere un servizio adeguato alle loro esigenze, sicuro e alle imprese di ricevere le merci necessarie per produrre. Se dopo richieste numerose di trovare soluzioni le risposte dal Governo di incapaci non arrivano non è forse comprensibile che vi sia il ricorso alla minaccia di una azione di protesta? Il tempo per trovare le soluzioni esiste ma se la classe politica pensa di togliere l’Iva ai profilattici o agli assorbenti, con tutti i problemi che vive il Paese senza infrastrutture, con i ponti che crollano, con le Motorizzazioni che non fanno le revisioni, con la mancanza di controlli sulla regolarità delle operazioni di trasporto, con gli sfruttatori che prosperano sul lavoro degli altri, con i porti che non funzionano, mi viene da chiedere: convinti ancora che gli imprenditori del trasporto siano proprio così menefreghisti?

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