Scania Hybrid L 320, campioni del trasporto sostenibile un po’ si nasce e un po’ si diventa


Campioni si nasce o si diventa? Per Scania Hybrid L 320,  veicolo che  si è aggiudicato  il Sustainable Truck of the Year (Sty), il premio assegnato dalla rivista specializzata Vado e Torno ai mezzi pesanti capaci di offrire il massimo in termini di sostenibilità ambientale attraverso una maggiore efficienza, sicurezza e una migliore economia operativa, vengono entrambe le cose.  Perché Scania Hybrid L 320 è nato  in una casa costruttrice  che ha nel proprio Dna la stoffa del campione in tema di sostenibilità (come conferma del resto la conquista del titolo per il quarto anno consecutivo)  ed è diventato praticamente imbattibile grazie a un costante “allenamento”  nei laboratori del marchio svedese, con i migliori ricercatori al lavoro per realizzare tecnologie d’avanguardia e consolidare il posizionamento di Scania quale azienda leader nel trasporto sostenibile. A consegnare il premio, sul palco allestito a Ecomondo, fiera della sostenibilità in corso a Rimini, è stato il direttore della rivista, Maurizio Cervetto, che sottolineando come l’ibrido non possa rappresentare oggi e in futuro  “la soluzione di tutti i mali dell’ambiente” e come “ men che meno  possa “riuscire a soppiantare il tanto demonizzato motore diesel.”, ”rappresenti una realtà,  nell’interpretazione di Scania, tutt’altro che trascurabile”. Una possibile “strada alternativa”  capace di imboccare diverse direzioni attraverso differenti  soluzioni differenti (dal metano all’HVO, dal biodiesel al bioetanolo) protagoniste di  nuova generazione dell’ibrido Scania “oggi salita al rango di gamma ben articolata e con un elevato indice di flessibilità (carri e trattori, quattro cabine, tre potenze, differenti passi e due altezze di telaio)”, come hanno evidenziato i responsabili di Italscania rimarcando un concetto in particolare: la capacità dei Tir ibridi di  “centra pienamente l’obiettivo ambientale senza compromessi in tema di prestazioni, addirittura migliorandole,  non tanto relativamente al contributo della parte termica del suo ibrido (il confermato motore cinque cilindri di 9,3 litri ora disponibile in tre diverse tarature), quanto piuttosto nella parte elettrica. Grazie infatti alle batterie agli ioni di litio di maggiore capacità (18,5 kwh) e con una finestra di utilizzo passata da 1,2 a 7,4 kwh, la percorrenza in modalità completamente elettrica è salita da due a dieci chilometri”. “La seconda generazione dell’ibrido Scania rappresenta la soluzione ideale per quelle applicazioni in ambito urbano e regionale dove è richiesta estrema flessibilità. Grazie a questa tecnologia e alla modalità di guida elettrica è infatti possibile consegnare le merci sia in aree a zero emissioni sia in orari notturni dove i veicoli convenzionali con motore a combustione non potrebbero circolare. Maggiore produttività e quindi maggiore profittabilità per il cliente”, ha evidenziato Alessandro Girardi, responsabile pre vendita di Italscania, mentre Franco Fenoglio, presidente e amministratore delegato di Italscania salito sul palco di Ecomondo per  ritirato il premio, ha voluto “applaudire” il lavoro di una squadra capace di “alzare ogni volta di più  l’asticella del rendimento e della sostenibilità ambientale”, proponendo una tecnologia che, pur lungi dal voler rappresentare la panacea di tutti i mali, costituisce un’alternativa a bassissimo impatto ambientale e di provata efficienza sotto il profilo delle performance. “Nelle potenzialità̀ dell’ibrido quale valida alternativa al diesel Scania crede convintamente”, ha concluso  Franco Fenoglio, “in particolare per le attività̀ di trasporto e distribuzione nei centri urbani e nelle zone sottoposte a restrizione della circolazione”.

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