Brennero chiuso, concorrenza sleale: “Il nuovo Europarlamento deve accelerare i tempi”

“Vogliamo combattere contro l’inquinamento o vogliamo fare un’operazione che di fatto mette fuori mercato i prodotti italiani?Perché i nostri autotrasportatori esportano le merci che sono realizzate o trasformate nel nostro Paese…”. A ipotizzare che le nuove limitazioni al traffico al valico del Brennero siano in realtà solo un tentativo di nascondere, ben mascherato dietro la volontà di combattere l’inquinamento ambientale, un “attacco al made in Italy”, è il vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio Paolo Uggè, che ai microfoni di Container, trasmissione di approfondimento di Radio 24 dedicata ai trasporti e alla logistica, ha messo il “caso Brennero” fra le due priorità assolute che i nuovi europarlamentari appena eletti devono affrontare. “Chiediamo ai neoeletti di difendere l’attività delle nostre imprese applicando due elementi”, ha affermato Paolo Uggè, invitando ad applicare i principi contenuti nella Rod Alleance firmata da nove Paesi europei per “identificando e modificando concretamente le condizioni di concorrenza sleale che vengono attuate”, e per smascherare le bugie sul Brennero dove, ha affermato Uggè, “sono stati annunciati provvedimenti si tenta d far passare questa misura per combattere l’inquinamento mentre i dati dimostrano che il soggetto più inquinante sono le auto e il trasporto pesante è elemento che inquinamento minore” senza dimenticare un principio fondamentale: “quello della libera circolazione delle merci e delle persone soprattutto per i Paesi periferici quale è l’Italia, per i quali non bisogna introdurre ostacoli. Mentre mi pare che al Brennero si sta lavorando in direzione opposta”.

3 risposte a “Brennero chiuso, concorrenza sleale: “Il nuovo Europarlamento deve accelerare i tempi”

  1. Il cibo italiano, la moda italiana sono il massimo per il resto del mondo: la teoria che certe “chiusure” e concorrenze sleali possano essere una manovra per metterci in un angolo mi sembra non solo credibile, ma probabilmente vera. Il vero problema è che queste considerazioni non dovrebbero essere solo gli autotrasportatori a farle ma i politici..

  2. A Lecco, anni fa, hanno messo un calendario che indicava quanti giorni mancavano all’apertura delle nuove gallerie: meno 365, meno 364, meno363…… Perché non realizzare un calendario (dandogli la massima visibilità) che conti ogni giorno in più c he passa invece senza che siano state date risposte dai politici ai problemi dell’autotrasporto?

  3. Buona idea il conto alla rovescia: perché non farne uno anche “in avanti” per contare i giorni che continuano a passare senza che il signor Mattarella spieghi perché lo Stato non ha neppure preso in considerazione un autotrasportatore fra i premiati per la battaglia all’emergenza Covid?

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