Ma i soldi promessi per mettere in sicurezza la A 24 e la A 25 ci sono o sono “scomparsi”?

I soldi per realizzare i lavori per la messa in sicurezza sismica sull’A25 e A25 ci sono o non ci sono nelle casse dello Stato? La domanda sorge spontanea dopo la lettura di quanto affermato direttamente dai gestori dell’autostrada A24, Strada dei Parchi, secondo i quali dietro quello che il ministro alle Infrastrutture e ai trasporti Danilo Toninelli ha liquidato come un banale “cavillo del Ministero per l’Economia e le finanze” si potrebbe invece celare un “fatto grave”. Al centro del caso la presunta mancanza di copertura finanziaria, con relativa scomparsa di una parte dei fondi previsti nel decreto Genova, e la decisione del ministero dell’Economia e Finanze guidato da Giovanni Tria di fermare il decreto nella parte che dà attuazione al “protocollo d’intesa sui lavori urgenti su A24 e A25, per mancanza di copertura finanziaria”. Col risultato che la Corte dei Conti non potrà registrare il protocollo d’intesa sui lavori di A24 e A25 e che, di conseguenza, non ci potranno essere neppure le delibere per avviare i lavori? Il ministro Toninelli ha ribadito però che si tratta solo di un cavillo tecnico contabile sollevato dal Mef e in via di risoluzione e che le risorse per l’importante messa in sicurezza delle due infrastrutture che collegato Lazio e Abruzzo ci sono e non sono in discussione.

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