Camionista schiavo: per tre mesi ha vissuto “prigioniero” nella cabina del suo camion

Tre mesi vissuti guidando, caricando e scaricando il camion, rimettendosi al volante senza praticamente fermarsi quasi mai, concedendosi giusto le pause per mangiare, dormire, andare in bagno, lavarsi… Tre mesi di vita trascorsi praticamente quasi sempre fra cabina di guida e piazzali di carico e scarico, da “moderno schiavo” come l’hanno definita gli agenti della Polstrada che hanno scoperto l’incredibile storia. Protagonista un un autista rumeno di 28 anni che, come emerso dai controlli avvenuti mentre sostava nell’area di servizio autostradale di Ohetal-Süd, vicino a Hengersberg, in Baviera, ha viaggiato ininterrottamente sulle strade di tutta Europa dal 12 gennaio, senza mai passare nella sede dell’impresa di autotrasporto belga che lo impiega e che ora è finita sotto inchiesta per la violazione della normativa tedesca, che impone che l’autista svolga il riposo settimanale fuori dalla cabina del camion, oltre che delle regole comunitarie, che prevedono il riposo in condizioni adeguate.

4 risposte a “Camionista schiavo: per tre mesi ha vissuto “prigioniero” nella cabina del suo camion

  1. Spero che lo stupore che trapela da questo articolo sia ironico. Sono anni che gente come me denuncia alle associazioni di categoria lo stato in cui sono costretti a lavorare i nostri colleghi dell’est, anche per ditte nazionali che si appoggiano ad agenzie che somministrano manodopera a poco prezzo nessun diritto e poca professionalità. Questo è ciò che accade per poter essere competitivi in un mercato dove si guarda solo al costo minore e non alla serietà dell’azienda. Insistete sui controlli su cabotaggio e dislocazione di autisti e se ci sarà la volontà di approfondire sulla questione, avrete da stupirvi molto di più

  2. Nessuno stupore e nessuna ironia: semplicemente la denuncia di una realtà che stradafacendo.tgcom24 non perde occasione di segnalare, come ha fatto puntualmente anche questa volta. Se poi c’è gente, come lei , che da anni denuncia alle associazioni di categoria lo stato in cui sono costretti a lavorare i colleghi dell’Est tanto meglio. Siamo a sua disposizione per ospitare altre segnalazioni. Con l’intento, comune, di combattere il fenomeno. Senza stupore e men che meno ironia. Parola… di stradafacendo….

  3. Cara redazione, suona come ironia perche’ si all’atto pratico nessuno sta facendo nulla. Se poi si legge che Ugge’ chiede meno controlli, ma piu’ mirati…meno del 7% che dati polizia stradale gia’ fanno? Nel 2014 anche io denunciai lui salto’ fuori che si, c’era il problema. Passati anni stiamo ancora aspettando soluzioni. Pratiche. E rapide, il settore grazie a lui e a quelli come lui, e’ al collasso.

  4. Alessandro, Federico, la domenica è fatta anche per andare a fare una camminata per prendere un po’ d’aria, per andare al cinema, a una mostra…. non per stare chiusi in casa davanti al computer a scrivere sempre le stesse cose….

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