Tav, il Governo non sa neppure fare i conti o quegli sbagli sono diabolicamente voluti?

I conti fatti dal Governo sulla Tav fanno acqua da tutte le parti. Parola di Paolo Uggé, vicepresidente di Confcommercio e di Conftrasporto, che dopo aver analizzato i costi benefici dell’opera pubblicati sul sito del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ha letteralmente “fatto a pezzi” il lavoro svolto dal Governo, definendo “sempre più divina – diabolica l’azione dei 5 stelle al Governo”, capace di passare “dalla sconfitta della povertà alla moltiplicazione dei pani e dei pesci”. “Com’é possibile che la Torino Lione ci costi 7 miliardi di saldo negativo se, in base agli accordi internazionali, all’Italia, tra la tratta nazionale e la quota parte (al netto dei contributi di Francia e soprattutto dell’Unione Europea) di quella internazionale saranno chiesti solo 4,7 miliardi di euro?”, si domanda innanzitutto Paolo Uggè. “Nel conteggio, le risorse che Francia e Unione Europea si sono impegnate a fornire non sono state considerate, come se l’intera opera la dovesse finanziare l’Italia. La questione non è di poco conto perché, se ai 7 miliardi si tolgono i contributi di Unione europea e Francia, nonché le spese che saranno necessarie, in base a quanto scritto dalla relazione, per il ripristino dei cantieri e la chiusura dei contenziosi, il saldo costi-benefici diventa positivo di oltre 2 miliardi di euro. Uno che di trasporti si intendeva, amava dire che ‘coe ciacoe no se impasta fritoe’ (con le chiacchiere non si fanno delle frittelle). Oggi assistiamo a un’ondata di dichiarazione di incompetenti che sparano tesi senza avere le necessarie conoscenze. La Tav e’ frutto di due accordi internazionali , condivisa dalla Comunita’ europea per dare vita a un corridoio mediterraneo e rendere competitiva l’economia europea, non e’ il collegamento tra Torino e Lione”, ha poi aggiunto Paolo Ugge a “uso e consumo, evidentemente, di chi, forse diabolicamente, sembra far finta di non capire. “Per intenderci, non e’ la Torino Milano o la Napoli Roma, che di fatto hanno avvicinato due citta’ trasformandole in citta’ lineare. La Tratta della Torino Lione e’ parte di un corridoio europeo”. E proprio in merito agli gli accordi internazionali per il progetto il vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio ha evidenziato per ‘ennesima volta come “siano previsti da una legge approvata dal Parlamento, che solo con l’abrogazione di quegli atti si possono modificare”. In merito invece al possibile referendum sulla Tav, “un atto democratico di grande importanza”, Paolo Uggè non ha usato mezzi termini: “prevede tempi e procedure di mesi, chi lo propone o è ignorante o prende in giro gli italiani. Si vada in Parlamento con una proposta di legge che abroga quanto già approvato; non farlo significa aver altri obiettivi di natura politica. Ma a “non far tornare i conti” nel castello di dati e analisi costruito dal Governo e fatto miseramente crollare come una fragilissima costruzione di carte da gioco da Paolo Uggè è anche un altro aspetto: “La Commissione costi benefici non puo’ concludersi con un componente in contrasto con i risultati”, ha tuonato il vicepresidente di Conftrasporto. “Non siamo in una giuria del tribunale, ma in un organismo tecnico che deve esprimersi unanimemente”. E se le “ le affermazioni che riguardano il coinvolgimento del personale” contenute nel rapporto del ministero sono state definite “solo stupidaggini”, considerato che “sui treni non saliranno i Tir completi, ma casse mobili o semirimorchi”, anche sul capitolo rifornimenti di carburante Paolo Uggè ha sonoramente bocciato il rapporto (“i rifornimenti vengono effettuati laddove costano meno. Se si considera che un automezzo ha un’ autonomia di quasi due mila chilometri, già oggi i rifornimenti vengono effettuati nei Paesi con il prezzo più conveniente”” così come del resto sul tema ambiente, “che improvvisamente, dopo che per anni è stata una delle tante battaglie di ecologisti e uomini di governo, sembra non avere più importanza. E con un Governo che da una parte intende intende alzare le accise, eliminando i rimborsi per i camion in quanto sussidi dannosi per l’ambiente, mentre dall’altra, così facendo, finirà per rendere sempre meno conveniente per lo Stato la realizzazione di infrastrutture alternative alla strada e allora finirà col riempire l’Italia di strade e anziché potenziare le modalità alternative affiderà sempre più i trasporti al tutto gomma”. Ultimo, ma non ultimo, capitolo, quello della sicurezza e dei i costi sociali:”Quanto valgono la vita e l’incolumità delle persone in tema di costi benefici?” domanda Paolo Uggè al Governo. “ Di questo aspetto si preferisce parlare poco”. Una stroncatura su tutti i fronti, ulteriormente aggravata dalla voce “ ritorni derivanti dall’incremento dei livelli di occupazione”. Migliaia di posti di lavoro destinati ad andare in fumo seguendo la strada tracciata da chi, col denaro pubblico, invece che creare lavoro preferisce mantenere disoccupati. Con la speranza che ai seggi, riconoscenti, si ricorderanno chi votare?

5 risposte a “Tav, il Governo non sa neppure fare i conti o quegli sbagli sono diabolicamente voluti?

  1. Se fosse possibile, nominerei il sig. Uggè Project Manager, Commissario e Direttore Lavori dell’opera consentendo sin da subito l’avvio dei lavori di completamento per il momento (e solo per il momento) sospesi dall’attuale Governo. Egli dice che i conti sono sbagliati? Bene! Facciamo così: si proceda con le opere fino ad esaurimento della cifra calcolata “corretta”. Se l’opera è conclusa, tutti felici e contenti e Governo a casa. Se l’opera è incompiuta, la differenza la mette chi diceva che il Governo aveva sbagliato i conti. Può andar bene? Altrimenti diventa troppo facile commentare e sparare cifre con i soldi dei contribuenti (cioè nostri carissimi e sudatissimi soldini…).

  2. È una vergogna andare a svolgere un compito di ministro senza tenere presente anche il lavoro, le famiglie che perdano il reddito. Forse nei loro territori vivono con l’aria.
    Inoltre presentare dei conti senza una loro preparazione. che figura!!!!!!!!!!!!! E questi pretendono di gestire dei ministeri, si vede che loro non pagano. Abbiano almeno la coscienza di rispettare le famiglie che vivono di lavoro.

    • Ma chi glielo ha detto che non hanno le competenze per gestire i ministeri? Lo ha letto sui giornali? È certa che le cose siano proprio così? Guardi cosa succede nel resto d’Europa. Per esempio, il ponte di Oresund (cerchi su internet): ben 15 km che collegano la Danimarca alla Svezia, in soli 4 anni di lavoro. Si ponga delle domande e si sia pure le risposte. In bocca al lupo.

  3. Ringrazio per la considerazione verso la mia modesta persona. Non posso quindi ricevere la nomina che viene prospettata. Quindi parliamo del nulla. Per quanto riguarda la Tav suggerirei la nomina del professor Pier Luigi Coppola che, pur essendo componente della Commissione costi benefici ha rifiutato di sottoscrivere la relazione finale. Per inciso vorrei far notare che, Al di là dei contenuti di articoli di stampa, Conftrasporto ha proprio evidenziato l’anomalia di voler considerare l’accisa come costo (mancate entrate) che è esattamente quello che è stato evidenziato dal professor Coppola. Ricordo inoltre che, come sostiene la stessa Commissione Europea, l’analisi costi benefici deve essere effettuata, come così è stato, dalle Autorità europee che hanno tutte evidenziato le anomalie nell’impostazione che la commissione Ponti ha voluto dare. Ricordo sempre che la Tav è un’opera europea, parte di un corridoio europeo e quindi ridurre le analisi al tratto Torino/Lione è riduttivo, oltre che non di competenza di una nazione. Lo spieghino alla Francia che sostiene la maggior parte del costo, insieme alla Unione europea, che hanno sbagliato tutti i conti sui costi benefici tutti coloro che condividono l’analisi della commissione Ponti. Le verifiche sono state effettuate in più occasioni ed hanno dato una valutazione positiva, anche tenendo conto del fatto che la validità di un’opera deve essere valutata complessivamente. Sarebbe come se per giudicare l’utilità dell’alta velocità effettuata in Italia ci fermassimo ad effettuare i costi benefici sulla Roma/Napoli o sulla Milano/Torino. Il valore di un’opera infrastrutturale così importante va effettuata valutando la prospettiva su più anni.
    La facile ironia lascia il tempo che trova e non fa onore a chi se ne fa portatore. Libero di pensare che l’opera sia inutile e che io sia un inadeguato ad esprimere pareri ma non certo di pensare che esperti europei siano tutti favorevoli a generare sprechi utilizzando soldi dei cittadini italiani, che come prima detto, non risponde ai fatti. Tra l’altro vi potrebbe essere una parte degli operatori dell’autotrasporto che potrebbe essere felice se si blocca un’opera ferroviaria. Ma occorre mettere al centro delle valutazioni aspetti valoriali che coinvolgono la vita degli uomini, l’economia delle imprese e l’impatto che le decisioni riversano sull’ambiente.
    Paolo Uggè

  4. Questo amico deve essere o fuori dal mondo oppure un fan dei 5 stelle. Come si fa a dire che non siano incompetenti è veramente il massimo. Gestione tragedia di Genova, Traforo del Brennero già realizzato, la gestione dei ponti autostradali, la trasformazione in una società pubblica della A22 (lo è già all’84%). Se poi guardo cosa succede in Europa e faccio dei paragoni con quello che succede da noi, parlare di competenze attribuendole a taluni uomini di governo c’è da mettersi le mani nei capelli. Almeno un po’ di pudore e obiettività nei giudizi.

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