Basta una chiavetta Usb per falsificare i dati di percorrenza dei tir e moltiplicare i pericoli

La tecnologia può essere uno straordinario alleato di chi ricerca sempre più sicurezza sulle strade, ma allo stesso tempo anche di chi quella stessa sicurezza è dispostissimo a metterla in pericolo, magari anche solo per guadagnare pochi euro in più, per esempio guidando un tir oltre il consentito falsando i dati di percorrenza. La conferma arriva da Moréac, in Bretagna, dove una pattuglia di agenti ha scoperto un sistema sofisticato per manomettere le rilevazioni del cronotachigrafo digitale su un camion polacco: una chiavetta Usb inserita in una porta accuratamente celata dietro il cruscotto che permetteva di annullare le rilevazioni del cronotachigrafo intervenendo direttamente sul software di gestione. Una “truffa tecnologica” costata 7500 euro all’impresa di trasporto proprietaria del camion: 4500 euro di sanzione decisa dai giudici del tribunale di Lorient ai quali vanno aggiunti 3000 euro per ripristinare il cronotachigrafo. Multe salate che a quanto pare però non sembrano sufficienti per frenare la corsa al “taroccamento” dei dati di percorrenza: basti pensare che nel 2017 un tir ogni cinque controllati in questa zona della Francia è risultato “fuorilegge”. E in molti casi si è trattato di gravi violazioni, come la falsificazione dei dati sui chilometri percorsi e le ore trascorse al volante senza riposare che possono avere conseguenze gravissime sulla sicurezza stradale.

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